L’Italia si conferma fanalino di coda anche in tema di attenzione alla sicurezza degli istituti scolastici. A confermarlo i dati presentati da Cittadinanza attiva che ha stilato un rapporto sulla “sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola” per analizzare lo stato in cui si trova la sicurezza degli edifici scolastici italiani. Il risultato, lo diciamo subito, non è positivo. Giusto per avere qualche idea, più di una scuola su dieci ha lesioni strutturali e solo in un caso su tre gli Enti locali effettuano gli interventi richiesti dai cittadini. Un istituto su tre si trova in zone ad elevata sismicità e soltanto l’8% è stato progettato secondo la normativa antisismica. Due terzi delle scuole non possiedono la certificazione di agibilità statica.
Si parla di un’enorme mole di edifici: 8.500 istituzioni scolastiche con quasi 42 mila sedi, tutti posti in cui la messa in sicurezza viene considerata secondaria. Un numero di criticità che (quasi) mai trova risposta nelle istituzioni. Solo situazioni come il sisma del 24 agosto scorso fanno risvegliare gli animi su questo tema. Molto discussa infatti la fragilità strutturale: il 54% delle scuole sorgono in zone ad alto rischio sismico, di queste, solo l’8% sarebbe stato costruito, o adeguato successivamente, rispettando le norme. I terremoti di Molise (2002), Abruzzo (2009) ed Emilia Romagna (2012) sono l’esempio della vulnerabilità delle scuole, che sono sempre le prime a cedere alle scosse.
Per l’anno scolastico 2012-2013 vennero istallati 32 moduli ad uso scolastico provvisori (MUSP), di cui l’ultimo è stato smantellato solo nel dicembre 2015. A L’Aquila una sitazione ancora più critica: 58 scuole e 6.300 alunni prima del sisma. Ad oggi solo 2.600 di quei ragazzi sono rientrati nelle 26 scuole riparate. Gli altri sono ancora nelle scuole provvisorie. “All’indomani del sisma che ha colpito Amatrice – spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della scuola di Cittadinanzattiva – ai cittadini che legittimamente e con preoccupazione chiedono conto delle stato delle loro scuole in diverse parti del Paese, occorre dare informazioni chiare. La situazione dell’edilizia scolastica è difficile, come dimostrano i dati e le foto del nostro monitoraggio e lo sarà per molti anni ancora, nonostante gli interventi governativi fin qui realizzati”.
La sicurezza considerata un optional. Solo nel 2014, la stampa locale ha parlato di 31 episodi di crolli con feriti tra gli studenti e il corpo docenti. Un numero che sale a 112 casi nell’ultimo triennio. Si tratta in 7 casi su 10 di danni anche alla facciata esterna, sotto gli occhi di tutti ma non calcolati dalle istituzioni. Ai Dirigenti Scolastici spettano alcuni adempimenti in materia di sicurezza: il Piano d’Emergenza e la redazione del Documenti di Valutazioni di Rischi. A quanto pare, però, molte scuole sono carenti in tal senso o addirittura ne sono totalmente sprovviste. Per esempio in Calabria, dove l’informazione in materia di sicurezza a scuola risuta assente. Tra le regioni virtuose c’è il Veneto, al primo posto, (90% di scuole dotate di piano di fuga), seguito da Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte e Sicilia (tutte sopra l’80%). Male per l’Abruzzo, con una percentuale del 27% di scuole che si informano.
La scuola non insegna l’igiene. In un caso su tre i cortili diventano parcheggi. Bagni ancora senza carta igienica e sapone (assenti rispettivamente nel 37% e nel 50% delle scuole). Ben il 27% delle scuole ha subìto atti di vandalismo, per lo più ad opera di soggetti esterni. Il dato sembra in diminuzione rispetto agli anni precedenti (era il 36% nel 2015) ma bisogna tener conto che
si tratta di episodi noti al Responsabile Prevenzione e Protezione, o al Dirigente, e che probabilmente non danno conto di altri casi di minore gravità.
L’accessibilità sognata da tanti bambini. Studenti con disabilità: più di un bagno su quattro è inaccessibile e le aule sono troppo piccole e senza sussidi adatti. Nel 43% delle scuole mancano posti auto dedicati nel cortile o nel parcheggio interno. Oltre a ciò, raggiungere l’ingresso della scuola non sempre risulta agevole per una persona in carrozzina o con problemi deambulatori per l’assenza di un marciapiede (18% dei casi) o, quando questo c’è, per il fatto che il percorso non è sempre praticabile (30%).
L’accesso a scuola è reso difficile dalla presenza di scalini all’ingresso nell’11% degli edifici monitorati. Solo il 23% degli edifici scolastici su più piani dispone di un ascensore. Anche quando è presente, in una scuola su quattro non è funzionante.
A livello di servizi didattici, le barriere architettoniche sono particolarmente diffuse nelle biblioteche (35%), nei bagni (28%), nelle aule computer (27%) e nei laboratori (24%). Inaccessibili ai disabili anche il 17% delle palestre, il 16% delle aule, il 14% delle mense e il 9% dei cortili.
Le mense inadeguate. In un nostro articolo precedente vi avevamo già mostrato l’irregolarità delle mense scolastiche, soprattutto nel sud Italia. In una scuola su quattro, infatti, si tratta di palestre, corridoi, giardini o addirittura aule. Cibi scadenti e conseguenti problemi per alunni e insegnanti. Infine, il 59% di edifici scolastici è dotato di distributori automatici di bevande e snack, il famigerato “junk food”, e sebbene ci sia chi si batte perché vi siano inseriti anche prodotti bio, o addirittura freschi, nessun istituto ha sostenuto questa richiesta.
Tutto è a carico delle buone iniziative dei singoli insegnanti, ma spesso non vengono ascoltati. Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale che, quasi in un caso su tre (29%), non sono stati mai effettuati. Nel 24% dei casi, sono intervenuti con molto ritardo, nel 33% con qualche ritardo e solo nel 14% tempestivamente. “Ero in primo liceo, in una scuole di Viterbo. Un vetro di una finestra del terzo piano mi è caduto in faccia durante la ricreazione, a tre centimentri dall’occhio. Dieci punti e una cicatrice che rimane. E’ mai possibile che una scuola ti crolli addosso?”, a raccontarci questo episodio è Aurora, 17 anni. Uno dei tanti esempi di chi a scuola non si sente sicuro.