I vaccini contro il Covid negli Usa, oramai, vanno sprecati. Gli Stati Uniti, infatti, sembrano aver dimenticato il Covid e si interrogano se valga o meno la pena continuare a sviluppare vaccini di ultima generazione, e non solo, contro questo estenuante virus.
Nel Paese la domanda di vaccinazione decresce, in primo luogo a causa di un evidente ritardo di quasi un anno del vaccino a base proteica di Novavax. In secondo luogo perché la popolazione non è più spaventata da un virus le cui varianti (Omicron ultima in ordine di tempo) appaiono poco più di un comune raffreddore. Infatti, la media di casi in Usa è di 106.979 al giorno, con solo 547 decessi giornalieri.
Nonostante questo, la FDA non demorde, riunendo il suo comitato consultivo e il Vaccines and Related BiologicalProducts Advisory Committee (VRBPAC) per discutere l’autorizzazione di tale vaccino.
82,1 milioni di dosi di vaccino acquistati da dicembre 2020 sono rimasti inutilizzati
Sfortunatamente tutte le informazioni giunte dalla NBC dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) indicano che 82,1 milioni di dosi di vaccino acquistati da dicembre 2020 sono rimasti inutilizzati perché scaduti o non richiesti dai pazienti.
Le dosi di vaccino scartate rappresentano circa l’11% della fornitura acquistata in Usa. In generale ogni dose ha un costo di circa 20 dollari, il che significa che oltre 1,6 miliardi di dollari dei contribuenti sono andati perduti.
L’opinione pubblica, dunque, non vede di buon occhio questo spreco di denaro. Al contrario la comunità scientifica considera Novavax un vero e proprio “Gold Standard” in quanto la sua tecnologia a base di proteine, essendo utilizzata dai comuni vaccini antinfluenzali, permetterebbe di renderlo più appetibile a coloro che ancora non sono vaccinati (il 75% degli americani ha ricevuto due dosi, il resto nessuna o solo una).
La presidenza Biden è così nuovamente sotto pressione, questa volta tra la FDA e una popolazione sempre più delusa.