a cura di Sara Novello
Capita di viaggiare con la mente mentre si è intenti a far altro, magari rilassandoci sulla sedia con la testa tra le mani, la scrivania affolata di fogli, matite, computer e telefonino che lampeggia a ogni messaggio. Pregio o difetto della personalita’? “Una mente distratta” può essere una eccellente arma nel nostro arsenale cognitivo. Basta solo saperla usare!
In psicologia, infatti, l’attenzione viene identificata come un processo mentale che attira la mente stimolandola istintivamente magari verso un suono, un oggetto. La concentrazione, invece, é un processo volontario rivolto verso una predeterminata azione elaborata precedentemente dalla mente. La psicologa americana Caroline Williams ha condotto svariati test e studi arrivando a conclusioni innovative. Per la studiosa, sognare ad occhi aperti aiuta a migliorare la concentrazione e l’attenzione indipendentemente da una maggiore o minore pulsione del subconscio. Di recente la Williams ha anche pubblicato il libro “My plastic brain”.
L’accezione dominante secondo cui l’attività di concentrazione si incrementa eliminando i rumori esterni tipici della distrazione andrebbe rivista in quanto, secondo vari studi, il distrarsi deliberatamente, per intervalli brevi durante un incarico, permetterebbe alla mente di rigenerarsi e di ottenere nuova concentrazione sull’attività che si sta svolgendo: studio, lavoro, sport o altro. La soglia di concentrazione che il cervello può raggiungere é limitata e sforzarsi di andare oltre la normale capacità cognitiva non permette di raggiungere l’obiettivo portando spesso a infastidirsi e allo scoramento. Da qui la considerazione che il famoso detto “sognare ad occhi aperti” porta benefici mentali ed umorali.
Chi non ha mai sognato ad occhi aperti magari pianificandolo anche nei minimi dettagli?
Questo “sciocco” esercizio allevia paradossalmente la fatica e permette di focalizzare meglio l’attenzione sul da farsi. Un gesto apparentemente semplice, come scarabocchiare qualcosa in un foglio, permette non solo di distrarsi volontariamente ma anche di focalizzare visivamente quello che si sta cercando fornendo indicazioni su come ottenerlo. L’abitudine di pensare che una massiccia dose di caffeina possa aiutare a migliorare la concentrazione non è scientificamente provabile, se non come momentaneo stimolo per il sistema nervoso centrale agendo sul recettore della adenosina. Lo stress libera svariati ormoni, tra cui le noradrenaline che vanno a legarsi ai recettori del “circuito del controllo cognitivo”. Tutte queste sostanze aumentano l’ “ansia da prestazione” non permettendo alla mente di staccare la spina neppure per un momento dallo studio o dal lavoro da svolgere. Risultato? La mente sarà completamente bloccata.
Dormire prima di un esame fa bene
La ricerca ha dimostrato che una sana dormita prima di un esame aiuta a memorizzare le informazioni acquisite organizzandole molto meglio nel cervello. Ripetere centinaia di volte la stessa lezione, ponendosi sempre il solito quesito per dare la giusta risposta, comporta uno stress cognitivo enorme in quanto se venisse posta la stessa domanda sullo stesso argomento ma parafrasandolo, si andrebbe in shock mnemonico nonostante la conoscenza della risposta. Non affaticare la mente con tour de force per conseguire un auspicato risultato, così come spingere oltre i limiti naturali le proprie facoltà mentali, sono accorgimenti utili in aggiunta a ponderati ma necessari svaghi.
Tutte queste indicazioni che appaiono scontate, in realtà non lo sono affatto e migliorare la concentrazione significa migliorare le funzioni cognitive associate all’incremento del cosidetto problem solving, all’intuizione e alla creatività personale.
Rifugiarsi in un sogno, anche solo per un momento, dunque non è una perdita di tempo e non mina l’efficacia e l’efficienza del proprio essere e neppure la produttività risentirebbe di questo break, anzi esso permette di sfruttare al meglio tutte le nostre energie e capacità mentali.
A dimostrazione di questa ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica New Sciense, ulteriori studi scientifici debbono essere effettuati ma non costa nulla provare a distrarsi consapevolmente testando questa teoria!