Sintomi da “Covid lungo” e vaccinazione: dopo la prima dose tutto cambia.
In tanti si sono arresi a Covid 19. Altri lo hanno brillantemente superato, altri invece ancora subiscono gli effetti pur avendo passato l’infezione. Persistente stanchezza, dolori muscolari continui, una lieve confusione mentale, mancanza di memoria sono solo alcuni degli aspetti del cosiddetto “long haul” Covid 19 o sintomi a lungo raggio.
Non è un caso che molte persone, nonostante abbiano superato l’infezione da Covid 19, per mesi ne abbiano subito i suoi effetti senza una chiara spiegazione. Di certo sono molte le testimonianze di pazienti che dopo una qualunque vaccinazione anti Covid 19, sia essa Astrazeneca o Pfizer, abbiano dichiarato che sintomi cosiddetti a lungo raggio erano scomparsi.
Parlando con il New York Times, Bridget Hayward, un’infermiera di sala operatoria di 51 anni residente ad Alexandria, in Virginia, ha dichiarato che per quasi un anno dopo essere stata infettata dalla SARS-CoV-2, ha avuto una serie di sintomi devastanti quali: dolori muscolari persistenti, affaticamento, sensazione di caldo anche con temperature rigide e un certo offuscamento mentale che rendeva difficile ricordare semplici parole. Ma subito dopo la prima dose di vaccino anti covid, tutto è cambiato. La temperatura corporea si è normalizzata e tutti i sintomi segnalati erano incredibilmente scomparsi.
La scienza ancora non sa dare una chiara spiegazione a tutto questo
Uno studio condotto in Gran Bretagna – non ancora sottoposto a peer review – ha monitorato la salute di un gruppo di pazienti che erano stati dimessi dall’ospedale dopo il ricovero per Covid-19 con sintomi gravi. Secondo il Times, lo studio ha rilevato che coloro che erano stati vaccinati sembravano avere un miglioramento maggiore nei sintomi del cosiddetto “Covid lungo” rispetto a quelli che non avevano ricevuto l’iniezione. In particolare, tra i 44 pazienti vaccinati e controllati, il 23% ha visto miglioramenti in problemi come dolori articolari e respirazione.
Casi di pazienti “Covid lungo” che si sentono meglio dopo aver ricevuto un vaccino sembrano superare di gran lunga quelli di persone peggiorate dopo le iniezioni. Il paziente trentatreenne, Aaron Goyang (Texas), ha dichiarato che otto o nove mesi dopo essere stato colpito da Covid-19, il suo respiro continuava ad essere cosi affannoso da condurlo spesso al pronto soccorso. Tuttavia, poche settimane dopo aver ricevuto la vaccinazione era ed è in grado di correre un miglio senza problemi.
Secondo il dottor Daniel Griffin, specialista in malattie infettive presso la Columbia University di New York City, i sintomi da Covid persistente o lungo “sembrano interessare circa un quinto dei pazienti che ha trattato”. Ma ha stimato che dall’avvento dei vaccini, circa il 30% di questi ha avuto un miglioramento immediato: stanchezza sparita, febbri che non si sarebbero risolte, scomparse.
Il dottor Amesh Adalja, specialista in malattie infettive e studioso senior presso il Johns Hopkins Center for Health Security, a Baltimora, spiega che “a oggi è difficile dare una spiegazione scientifica su questi sintomi post Covid a lungo termine, i quali migliorano o spariscono dopo la vaccinazione. È necessario capire esattamente cos’è il ‘Trasportatore a lungo raggio Covid’ così definito. A oggi non ci sono criteri diagnostici rigidi e non tutti i sintomi post-infezione sono gli stessi. Inoltre, per determinare se il vaccino sta effettivamente avendo un impatto benefico, è necessario effettuare uno studio prospettico che sia ben progettato per eliminare ogni possibilità che un effetto placebo sia responsabile del miglioramento sintomatico”.
Alcuni esperti teorizzano che le quantità rimanenti di SARS-CoV-2 potrebbero essere presenti nell’organismo anche dopo una passata infezione. Avendo dunque un tampone negativo.
Secondo il dottor Robert Glatter, medico di emergenza presso il Lenox Hill Hospital di New York, “frammenti persistenti di virus morti e RNA che rimangono per molto tempo dopo che l’infezione è stata eliminata possono stimolare eccessivamente il sistema immunitario. È possibile infatti che la vaccinazione Covid-19 vada a ‘resettare’ o correggere questo stato di iper-attivazione immunitaria guidando la produzione di anticorpi e cellule T, eliminando così frammenti persistenti di RNA o particelle virali morte”.
Parlando con il Times, il dottor Eric Topol, professore di medicina molecolare presso lo Scripps Research Institute di San Diego, ha avanzato una teoria simile e ha avviato uno studio per indagare le risposte del corpo – frequenza cardiaca, attività del sistema immunitario, temperatura – prima e dopo la somministrazione di un vaccino Covid-19.
La scienza farà chiarezza a riguardo. Resta inteso che i benefici del vaccino superano i rischi.