Dottoressa Silvia Romano, ricarcatrice di neuroscienze presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma, quanto è importante l’alimentazione nella Sclerosi Multipla?
“L’alimentazione è fondamentale per mantenere il benessere psicofisico di ogni individuo. Nel caso della SM questo aspetto assume maggior rilievo in quanto è stata dimostrata un’azione degli alimenti sul sistema immunitario. Ciò che ingeriamo influenza direttamente il funzionamento delle cellule (quindi anche dei linfociti che sono coinvolti nella patologia) attraverso i processi del metabolismo cellulare.
Una dieta ricca di fibre, frutta e verdure favorisce il processi di produzione di energia con azione anti-infiammatoria (catabolismo) mentre al contrario una dieta ipercalorica ricca di grassi saturi e zuccheri (anabolismo) porta alla produzione di colesterolo, trigliceridi e sintesi di citochine pro-infiamamtorie. Inoltre l’alimentazione agisce per via indiretta sul sistema immunitario modificando il microbiota intestinale e causando alterazioni della permeabilità che favoriscono processi infiammatori sistemici”.
Che tipo di alimentazione è consigliata?
“Non esiste al momento una dieta specifica che abbia dimostrato dei risultati scientificamente validi per i pazienti affetti da Sclerosi Multipla. Sulla base degli studi pubblicati si può affermare che in generale è indicata un’alimentazione equilibrata, non ipercalorica, ricca di fibre, vegetali e frutta e a basso contenuto di sale. Negli ultimi anni si è confermata l’utilità della Vitamina D che deve essere assunta sotto controllo medico. Non esistono tuttavia linee guida sui corretti dosaggi da assumere in questa patologia”.
Esistono degli alimenti che un malato di sclerosi multipla deve evitare? Se si, perchè?
“Non esistono in assoluto alimenti da evitare, è utile una dieta equilibrata come è consigliato anche per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dei tumori. Può essere consigliata una ridotta assunzione di sale in quanto dosaggi giornalieri elevati (oltre 2 g/die) sono stati associati con un maggior rischio di sviluppare la malattia”.
La salute del malato di SM equivale anche alla magrezza o normo/peso?
“La salute nel malato SM è legata a fattori differenti. Lo stato di normo-peso è auspicabile dal momento in cui l’obesità costituisce un fattore predisponente per le malattie autoimmunitarie promuovendo uno stato pro-infiammatorio. L’eccesso di tessuto adiposo favorisce la produzione di citochine pro-infiammatorie (adipochine) e riduce il numero dei linfociti T regolatori che modulano la risposta verso gli antigeni self a favore dei linfociti Th17. Lo stato di normopeso non va confuso però con la ricerca eccessiva della magrezza attraverso diete fai date che causano stati di malnutrizione responsabili dello sviluppo di immunodeficienze”.
In questi giorni si è parlato di una dieta Mima Digiuno, creata dal professor Longo, lei che ne pensa? Crede sia solo una trovata pubblicitaria?
“Il dottor Longo ha pubblicato numerose ricerche sul ruolo del digiuno sulle funzioni cellulari, la maggior parte delle quali su modelli animali. Il termine di dieta mima-digiuno senza ulteriori spiegazioni è ingannevole perché il regime dietetico sperimentato prevede una dieta ipocalorica della durata di circa 1 settimana (800 calorie/die il primo giorno e 200-350 calorie/die per 7 giorni) seguita poi da una dieta mediterranea della durata di 6 mesi. Nel dettaglio, inoltre, lo studio ha interessato 60 pazienti con SM, di cui solo 20 hanno seguito questo tipo di regime alimentare, ed è stato disegnato per valutare come endpoint gli aspetti relativi alla qualità di vita dei pazienti e non parametri clinici o di risonanza magnetica. Ritengo che prima di affermare che tale dieta sia effettivamente efficace nel modificare una patologia cronica come la SM siano necessari ulteriori studi clinici randomizzati e controllati su una popolazione più ampia valutata”.