a cura di Sara Novello
Cautela sulla prescrizione dell’antibiotico claritromicina ai pazienti con malattie cardiache a causa di un potenziale aumento del rischio di problemi o decessi che possono verificarsi anche successivamente. E’ la raccomandazione della Us Fda (Food and Drug Administration, l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) che si basa sulla revisione di risultati di uno studio di follow-up di 10 anni su pazienti con malattia coronarica dato da un ampio studio clinico che per primo ha osservato questo problema di sicurezza.
Lo studio Claricor
L’ampio studio clinico, chiamato studio Claricor, ha osservato un aumento imprevisto dei decessi tra pazienti con malattia coronarica che hanno assunto claritromicina per due settimane. A distanza di un anno, i pazienti seguiti hanno mostrato tali evidenze. Non è ancora chiaro come la claritromicina possa portare cosi tanti decessi.
Di sei studi osservazionali pubblicati fino a oggi in pazienti con o senza malattia coronarica, due hanno evidenziato rischi a lungo termine causati da tale farmaco, ma i risultati dello studio Claricor forniscono la prova più evidente dell’aumento del rischio rispetto a quelli degli studi osservazionali. La US Fda continua a indagare. Nel frattempo ha consigliato ai prescrittori di prendere in considerazione l’uso di altri antibiotici in tali pazienti aggiungendo i risultati dello studio all’ etichetta (label) claritromicina.
Cos’è claritromicina
La claritromicina è un antibiotico usato per trattare molti diversi tipi di infezioni batteriche che colpiscono pelle e sistema respiratorio. Essa è anche usata in concomitanza ad altri medicinali per il trattamento delle ulcere gastriche causate da Helicobacter pylori. Claritromicina non è approvata per il trattamento delle malattie cardiache. Di conseguenza la US FDA avverte gli operatori sanitari di essere consapevoli dei rischi significativi sull’uso improprio di tale farmaco soppensandone il rapporto rischio-beneficio prima di prescriverlo a qualsiasi paziente.
In particolare in pazienti con malattie cardiache, prendendo in considerazione l’uso di altri antibiotici disponibili. Informare i pazienti con malattie cardiache di segni e sintomi di problemi cardiovascolari, indipendentemente dalle condizioni mediche per le quali vengono trattati con claritromicina. Il paziente deve altresì informare il personale sanitario se si hanno malattie cardiache, specialmente se è prescritto un antibiotico per il trattamento di un’infezione.
La farmacovigilanza raccomanda agli operatori sanitari e ai pazienti di segnalare eventi avversi o effetti collaterali.