L’influenza continua a colpire gli italiani e gli esperti parlano dell’epidemia più forte da 15 anni a questa parte. A oggi, secondo il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, sono 802 mila i casi registrati nella prima settimana del 2018, per un totale dall’inizio di settembre 2017 di circa 3 milioni.
Anche se rari, ci sono stati episodi di ricoveri in terapia intensiva, per la precisione 170 pazienti di cui 30 deceduti. Sono, dunque, tre milioni gli italiani che soffrono di febbre alta e dolori articolari che possono durare anche una settimana.
Le fasce d’età più colpite
I bambini al di sotto dei 5 anni, e quelli tra 5 e 14, sono ì più colpiti anche se “in entrambe si osserva un arresto, o addirittura una diminuzione, del numero di casi rispetto all’ultima settimana del 2017”, si legge nella relazione del portale. Ad aumentare, invece, è l’influenza nei giovani adulti e negli anziani.
Fra i casi gravi le fasce di età maggiormente colpite sono quelle dei soggetti maggiorenni e il 14% di questi non presenta nessuna condizione di rischio preesistente, di cui 3 sono donne in gravidanza.
Le Regioni italiane che mantengono incidenza dei casi nella media
Le Regioni italiane in cui l’incidenza si mantiene ai livelli medi sono Friuli Venezia Giulia, Veneto e Sardegna. “E’ molto importante che la vaccinazione rimanga il principale strumento di prevenzione”, consigliano gli esperti.
In America 20 bambini vittime dell’influenza
Un’epidemia che ha colpito non solo l’Italia, ma anche l’Europa e gli Stati Uniti d’America. Ed è proprio negli Usa che sono state registrate più vittime, tra queste anche diversi bambini. Secondo i primi dati dei Centers for Disease Control and Prevention, sarebbero già 20 i minori uccisi dai virus influenzali negli Stati Uniti. “L’influenza è dappertutto negli Usa al momento – ha dichiarato Dan Jernigan, direttore dell’Influenza Division del National Center for Immunication and Respiratory Disease – La stagione è iniziata presto e probabilmente siamo al picco”.
I consigli degli esperti
I medici consigliano alcune procedure, oltre ai farmaci, per diminuire il più possibile il contagio: lavaggio della mani frequente, buona igiene respiratoria (coprendo bocca e naso quando si starnutisce o tossisce), isolamento a casa volontario delle persone influenzate, specie se in fase iniziale, uso di mascherine da parte dei soggetti con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari come gli ospedali.