Ringiovanire grazie alla trasfusioni di sangue. Negli Stati Uniti, terra pioniera di start-up ultra tecnologiche, stanno prendendo sempre più piede quelle concentrate nel business dell’eterna giovinezza. Di recente la Alkahest, società diretta da Tony Wyss-Coray, neuroscienziato presso la famosa Stanford University in California, ha rilasciato studi clinici su alcuni test compiuti su animali sin dal 2014, indicati come “young blood treatment”, dimostrando che in sole tre settimane di trattamento, mediante infusioni di plasma da topo giovane verso quello anziano, vi era un indiscusso miglioramento cognitivo. Da questa evidenza scientifica, la società ha iniziato studi e test inerenti la trasfusione di plasma umano giovane verso persone anziane, per lo più affette da Alzheimer, con l’ambizione di ottenere soddisfacenti risultati già entro quest’anno.
Un’altra start-up rimbalzata agli onori della cronaca, sempre in relazione alla possibilità di ringiovanire con le trasfusioni di sangue, é la Ambrosia di Washinghton DC gestita da J.Karmazin. La sua equipe ha sperimentato questo trattamento inizialmente su un numero non specificato di pazienti da tutto il mondo. Il 70% di essi, dopo un mese di trattamento con plasma da persone comprese tra i 16 e i 25 anni, ha ottenuto significativi benefici riducendo i biomarcatori del sangue associati al rischio di cancro, Alzheimer ed attacco di cuore. Il livello di colesterolo e’ notevolmente diminuito al pari di una terapia con somministrazione di statine. J. Karmazin ha evidenziato, altresi, gli effetti positivi su una paziente affetta dalla sindrome da fatica cronica che ha potuto riprendere le normali attività ritornando. Sebbene ad oggi la comunità scientifica non riconosca totalmente gli studi di Ambrosia, in particolar modo verso il rigore scientifico richiesto per gli studi clinici promossi mettendo in guardia potenziali clienti come possibile illusione, J. Karmazin si appresta ad aprire la sua sesta clinica “blood spa” in America pubblicizzando un trattamento di soli 30 minuti al costo di 500 dollari.
Può apparire come un film futurista, ma tornando indietro nel tempo già a metà del diciannovesimo secolo, grazie ad una tecnica chiamata parabiosi (tecnica chirurgica che prevede l’unione di due organismi animali attraverso tessuti o organi effettuata a soli scopi sperimentali), si confidava che il cosidetto “young blood” avesse il potere del ringiovanimento. L’unione capillare di due ratti, uno giovane e uno anziano, dimostrava il netto miglioramento fisico di quest’ultimo. Nel 2000, ricercatori della Stantford University, ripresero tale tecnica e nuove evidenze scientifiche riaffermarono l’incredibile ringiovanimento di quest’ultimo.
Ringiovanire con le trasfusioni: il segreto dell’eterna giovinezza
Il segreto dell’eterna giovinezza sembra essere racchiuso nel plasma, parte liquida del sangue, ricca di proteine, sali minerali, immunoglobuline. Questi elementi variano con l’età della persona con effetti differenti: negli anziani comporta elevati livelli di componenti infiammatori danneggiando i tessuti, al contrario nei giovani vi e’ un’alta concentrazione di fattori stimolanti e ricostituenti.
Irina Conboy, ricercatrice presso l’universita’ Berkeley, critica verso questo business, ha evidenziato l’alto rischio di contrarre l’HIV o di sviluppare reazioni autoimmuni nonché contrarre malattie spesso mortali. Con ulteriori studi effettuati, ha evidenziato come in realtà nel sangue del topo giovane aumentassero i marcatori, indici di infiammazione, danneggiando quindi se stesso nonostante migliorie nel sangue del topo piu’ anziano. La ricercatrice, inoltre, ha sviluppato una tecnica chiamata “anti-ageing” creata dalla Unity Biotechnology che consiste nel filtrare il sangue del paziente rimuovendo dal plasma possibili componenti dannosi per poi ,una volta rinnovato, rinnietarlo al suo legittimo proprietario evitando cosi possibili serie complicazioni.
Ci stiamo dunque addentrando in un mondo grottesco dove la strega cattiva o il vampiro di turno strappa la giovinezza alle fanciulle?
E’ indubbio che qualsiasi business attiri invidie e competizioni. Grossi capitali spesso vengono impiegati e spesi in costose ricerche e certamente buchi nell’acqua non sono graditi. Irina Conboy, ad esempio, viene sostenuta dalla società di investimento di Jeff Bezoz, fondatore di Amazon, mentre altri ricercatori ottengono risorse dal mondo finanziario generando il sospetto che la ricerca scientifica sia in realtà ricerca di profitti mediante la vendita di chimere. Nuove iniziative sull’argomento saranno effettuate da varie Università, in collaborazione con aziende farmaceutiche che aggiungeranno tesi scientifiche. Ma l’unica certezza resta, al momento, che un uomo di 75 anni non potrà mai tornare ad essere un uomo di 35.