La Food and Drug Administration (FDA-USA) approva il primo esame del sangue in grado di predire la Preeclampsia nelle donne in gravidanza. Già nel 2021 la rivista scientifica Lancet pubblicò una review in cui citava la maggior parte dei marcatori presi in esame per individuare un test predittivo la Preeclampsia.
Tale patologia colpisce il 3-5% delle donne in gravidanza causando ipertensione e disfunzione endoteliale, che porta a sua volta a lesioni diffuse degli organi terminali tra cui fegato, sangue, reni, cervello, placenta. La Preeclampsia contribuisce in modo significativo alla morbilità materna come rottura del fegato, insufficienza renale, convulsioni (eclampsia) e ictus e alla mortalità in tutto il mondo. Essendo il parto l’unica cura attuale, la Preeclampsia contribuisce significativamente alla prematurità, alla morbilità neonatale e alla mortalità perinatale.
Dopo molti studi di ricerca, oggi il test approvato e messo a disposizione anche in Europa, faciliterebbe la diagnosi precoce, la sorveglianza mirata e il parto tempestivo.
Ideato da Thermo Fisher Scientific il test è in grado di identificare, con una precisazione del 96%, le pazienti che svilupperanno la patologia nelle due settimane successive. Può essere effettuato su donne dalla 23° alla 35° settimana di gestazione misurando il rapporto tra due proteine placentari. Il test a sfavore preannuncerà una grave Preeclampsia alla paziente che, una volta partorito, sarà ospedalizzata e controllata fino alla sua certa guarigione.
Molti studi sono stati fatti in proposito. In particolare, ricordiamo quello effettuato tra il 2019 e il 2021 in cui i ricercatori monitorarono più di 1000 donne gravide ricoverate per ipertensione. Il risultato mostrò un netto sbilanciamento delle due proteine placentari in questione nelle donne con sviluppo di Preeclampsia.
Il professor Douglas Woelkers, MD, professore di medicina materno-fetale presso l’Università della California. S. Diego, ha definito la scoperta del test una “vera e propria rivoluzione diagnostica” per una patologia dichiarata tale nel lontano 1900.