Il governo degli Stati Uniti imporrà il passaporto vaccinale? In America è scoppiata la polemica e gli Stati si muovono in autonomia.
Durante un’intervista, lunedì scorso, il famoso immunologo Anthony Fauci, il maggiore esperto di malattie infettive negli Usa, ha espresso chiaramente il suo pensiero: “Le entità come università o teatri potrebbero richiedere un passaporto (vaccinale, ndr) per potervi accedere, ma non sarà ordinato dal governo federale”.
L’idea dei passaporti vaccinali, ossia la prova che un individuo è completamente vaccinato contro il Covid-19, in Usa ha già aperto una vera e propria controversia poiché i governi locali e le imprese stanno valutando se imporlo o meno. Mentre per i repubblicani di tutto il paese è una posizione di forza del governo e un’invasione della privacy .
Stati a favore e Stati contro
La scorsa settimana, quello di New York è stato il primo Stato a lanciare un tale passaporto: un’app volontaria che consente alle persone di caricare la prova della vaccinazione o un risultato negativo del test Covid che può essere scansionato prima di entrare in un’azienda. La prossima settimana, la California consentirà alle sedi dove si svolgeranno eventi di richiedere la prova della vaccinazione o un risultato negativo del test.
Le cose sono molto diverse in Florida invece, dove la scorsa settimana il governatore repubblicano Ron De Santis ha emesso un ordine esecutivo che vieta i passaporti per i vaccini in tutto lo Stato. In Arkansas e Montana, i legislatori repubblicani stanno spingendo per misure simili.
Nel frattempo alcune aziende, comprese le compagnie aeree, richiedono già la prova di un test Covid negativo per i clienti. Mentre Paesi come Israele, a febbraio hanno introdotto un passaporto vaccinale basato su una app, e l’Unione Europea ha in programma di introdurli durante l’estate.
Contaminazione del vaccino Johnson & Johnson
Nel frattempo, nonostante la recente contaminazione di 15 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus di Johnson & Johnson in uno stabilimento di Baltimora, l’amministrazione Biden domenica ha rassicurato gli americani sul fatto ci saranno ancora dosi sufficienti per vaccinare ogni adulto americano entro la fine di maggio. Naturalmente Johnson & Johnson si assumerà la responsabilità della produzione nello stabilimento, stando a quanto annunciato sabato scorso dai funzionari sanitari statunitensi. Proprio la scorsa settimana, infatti, nello stabilimento di Baltimora una grande quantità di vaccino Johnson & Johnson è risultata inutilizzabile dopo essere stata contaminata con “ingredienti” per il vaccino AstraZeneca che non è stato ancora autorizzato negli Usa. L’errore sarebbe stato rilevato immediatamente e nessun vaccino contaminato avrebbe lasciato l’impianto.
Indipendentemente da questi pasticci, “c’è abbastanza vaccino per tutti gli americani adulti entro il 31 maggio”, ha detto al Post un alto funzionario dell’amministrazione.
Una campagna di sensibilizzazione pubblica eccezionale
Nel tentativo di superare l’esitazione sui vaccini, l’amministrazione Biden ha lanciato una campagna di sensibilizzazione pubblica, denominata “We Can Do This”, che si concentrerà sulle comunità che sono state più colpite dalla pandemia con pubblicità televisive e sui social media. Il presidente Joe Biden si è rivolto direttamente a più di 1.000 leader religiosi, affinché continuino a promuovere le vaccinazioni nelle loro comunità. La coalizione Biden include gruppi sanitari come l’American Medical Association e il National Council of Urban Indian Health, leghe sportive come NFL, NASCAR e MLB, gruppi rurali, sindacati e organizzazioni latine, nere, asiatiche americane del Pacifico e anche di nativi americani. come leader di coalizioni di fede, affari e veterani.
Secondo le statistiche del CDC, da martedì scorso quasi 4 adulti americani su 10 hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, quasi un quinto anche la seconda. I casi di coronavirus negli Stati Uniti, invece, hanno superato i 30,8 milioni, mentre il bilancio delle vittime è oltre i 555.000, secondo un conteggio del New York Times. Martedì, i primi cinque Stati per infezioni da coronavirus sono stati: California con quasi 3,7 milioni di casi; Texas con oltre 2,8 milioni di casi; Florida con oltre 2 milioni di casi; New York con più di 1,9 milioni di casi; e Illinois con oltre 1,2 milioni di casi. In tutto il mondo, martedì sono stati segnalati oltre 131,9 milioni di casi, con oltre 2,8 milioni di morti per Covid-19.