a cura di Sara Novello
I bambini che abusano degli animali potrebbero essere stati maltrattati a loro volta. E’ il risultato di uno studio effettuato in Gran Bretagna. “Bambini di età a partire dai 10 anni che feriscono intenzionalmente gli animali – spiegano i ricercatori – sono considerati tre volte più a rischio di abusi subiti in passato rispetto ai bambini che trattano gli animali con rispetto”.
Cooperazione tra servizi veterinari e servizi sociali
La dottoressa Fiona Finlay dell’ospedale St. Martins, Bath e il Dr. Richard Lee-Kelland- Università di Bristol, sono giunti alla conclusione che “vi é una relazione tra una storia di abusi sui minori che si scagliano crudelmente sugli animali. Occore che vi sia cooperazione tra le informazioni che arrivano ai servizi veterinari e ai servizi sociali per difendere entrambe le categorie!”.
Violenza chiama violenza
Lo studio è stato pubblicato online lo scorso 16 luglio nella rivista ‘Archives of Disease in Childhood’ e ha dimostrato che bambini che assistono alla violenza tra i loro genitori o che la subiscono direttamente hanno più probabilità di abusare degli animali. Tale relazione sembra aumentare con l’eta del bambino. Dunque, le probabilità di crudeltà verso gli animali, come indicazione di abusi fisici, risultano tre volte superiori nei bambini di 5 anni e cinque volte superiori nei bambini di 12. “Di norma l’abuso di animali é comune nei bimbi più piccoli in quanto la crudeltà sugli animali è spesso attribuita all’esplorazione del mondo che li circonda – hanno dichiarato Finlay e Lee-Kelland – ma picchi oltre il 44% dimostrano che tale fenomeno -è un sintomo di qualcosa che non va nel comportamento del bambino stesso. La problematica sta nel fatto che genitori o figli potrebbero non essere disposti a segnalarlo”.
Questioni da valutare e dubbi da chiarire
Ciò che in realtà costituisce l’abuso di animali non è chiaro. I ricercatori sostengono che “vi siano diverse opinione circa ciò che costituisce un abuso per un animale e quali animali dovrebbero essere inclusi nella definizione: dovrebbe essere limitato ai soli animali da compagnia, come cani, gatti, cavalli o includere animali più piccoli, come roditori, uccelli e persino insetti? Ulteriori ricerche dovrebbero identificare modelli e tipi di abusi sugli animali che potrebbero essere più indicativi di abusi per i bambini all’interno o all’esterno della famiglia”.
Nonostante lo studio non abbia dimostrato un nesso di causa-effetto tra abusi sui minori e abusi sugli animali, i ricercatori affermano con forza che questi fenomeni non possono essere considerati casuali e che un maggiore approfondimento debba essere svolto da parte delle istituzioni.