Si può spendere dai 20 ai 290 mila dollari. Basta consultare il web e scegliere il posto che propone l’offerta migliore. E’ tutta una questione di soldi, anche avere un figlio. Il business dell’utero in affitto, una pratica in Italia non ancora legalizzata, è tutto fuori dai confini nazionali. Dall’India alla California la maternità surrogata spopola, anche sul web. Basta poco, infatti, per cercare una clinica che offre tutti i servizi necessari per avere un figlio, ovviamente donna compresa.
I prezzi
Sono sempre di più le coppie eterosessuali, omosessuali e i single che si rivolgono a cliniche specializzate nella maternità surrogata. I servizi che vengono dati agli utenti sono vari e ognuno ha un costo preciso. Le voci nel prezzario di ogni centro sono per lo più le stesse, ma non il costo. Nella clinica russa ‘Sweetchild Ltd‘, ad esempio, con 3000 dollari si paga la ‘disposizione della madre surrogata’, cioè si sceglie la donna adatta al caso specifico, come anche il ‘costo del servizio dell’agenzia’, che offre un supporto 24 alle madri surrogate e dei genitori, al costo sempre di 3000 dollari. Per il ‘supporto legale’ 4000 dollari. Se dovesse avvenire un parto prematuro o in caso di morte del feto, si aggiunge una tassa che varia dai 12mila ai 24 mila dollari, qualora sia dimostrata la non colpevolezza della madre surrogata. Per quanto riguarda la voce ‘ciclo della fecondazione assistita con il materiale biologico nativo’ i costi variano dai 6 mila agli 8 mila dollari.
Alla clinica ‘Canadian Medical Care‘ i prezzi variano ulteriormente. La voce ‘complesso medico di servizi sulla maternità surrogata’, comprende sia la selezione della madre sia gli esami, permettendo anche la selezione della donatrice di ovuli e garantendo l’osservazione medica, l’organizzazione del parto e i documenti medici e legali necessari al bambino. Il costo parte dai 26 mila dollari, esclusi quelli aggiuntivi, ovviamente.
La clinica ‘Vita Nova’ , sempre in Russia, richiede (la voce è ‘conduzione della gravidanza fino al momento del parto’ ) 157 mila dollari per una gravidanza di un solo feto e 198 mila per una con due feti o più. Niente a che vedere con le “donazione gameti più maternità surrogata” per le quali bisogna sborsare 290 mila dollari.
In Ucraina, invece, c’è la ‘Biotexcom‘, clinica specializzata molto apprezzata anche dagli italiani, che offre diversi pacchetti: Economy per la maternità surrogata a 29,900 euro, Standard a 39,900 e Vip a 49,900.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la ‘Center for surrogate parenting’ si trova in California, a Encino, ed è apprezzata e consigliata nei blog che abbiamo visitato. In questa clinica il costo per una mamma surrogata parte dai 60mila dollari, esclusi i prezzi per la struttura e aspetti legali.
Digitando su internet la parola “utero in affitto”, dunque, è possibile trovare questo e molto altro. E ci si rende conto che sono sempre di più le persone che spendono tanti soldi pur di avere un bambino. C’è anche chi ha parlato di moda dei ricchi, ad esempio per il calciatore del Real Madrid, il milionario Cristiano Ronaldo, che avrà due bambini da una madre surrogata.
In India, invece, la situazione cambia. Secondo un reportage del The Guardian, infatti, la condizione delle madri surrogate è off limits. Sarà la povertà, saranno le difficoltà che ogni giorno vengono vissute nel Paese asiatico, ma il giro d’affari che ruota intorno a questa pratica è di circa un miliardo di dollari l’anno. Sempre secondo il Guardian sono circa 12.000 gli stranieri che ogni anno vanno in India per ricorrere all’utero in affitto. Il costo di una mamma surrogata qui è anche 5 volte inferiore a quello pagato in California.
Dove è legale la maternità surrogata
In Grecia e nel Regno Unito è una pratica legale ma solo in casi specifici. Nel Paese ellenico, infatti, non è consentita alle coppie gay ed è autorizzata dal tribunale solo in presenza di importanti ragioni mediche che dimostrano l’impossibilità di una gravidanza. Nel Regno Unito è consentita solo la gestazione per altri a scopo altruistico, quindi non deve esserci scambio di soldi. E sopratutto chi lo richiede deve essere residente in Inghilterra. Stessa cosa che in Grecia.
Negli Stati Uniti, primo Paese ad aver legalizzato la pratica, vigono una serie di norme che condannano lo sfruttamento delle donne più povere. Tuttavia, anche se è permessa sia a coppie omosessuali, eterosessuali che single, le cose cambiano da Stato a Stato. In alcuni di questi l’utero in affitto è possibile sia nella forma altruistica sia in quella lucrativa, mentre in altri ancora è vietata.
In Canada l’utero in affitto è consentito, ma solo nella forma altruistica, per questo la donna non viene pagata e riceve solo un rimborso delle spese effettuate durante la gravidanza.
Nei Paesi Bassi, in Belgio e Danimarca è consentito, ma deve esistere un legame biologico fra gli aspiranti genitori e il bambino e, cosa importante, la madre che porta avanti la gravidanza può cambiare idea e non è costretta a dare il bambino alla coppia che ha fatto la richiesta.
In India, invece, la maternità surrogata è legale dall’inizio del 2000. La pratica è vietata agli omosessuali, ai single stranieri e alle coppie eterosessuali che provengono da Stati dove è proibito. Di fatto, però, queste regole non vengono osservate e intorno all’utero in affitto esiste un vero e proprio business. Potrebbe prendere la stessa piega già vista in Thailandia, dove prima era legale e molto facile procurarsi un bambino ma, dopo varie vicissitudini e scandali, lo Stato ha irrigidito le norme e ha reso possibile la pratica solo e soltanto a persone thailandesi.
In Sudafrica la maternità surrogata è consentita nella forma lucrativa e in Brasile si può fare solo se, ad esempio, la madre porta avanti la gravidanza al posto della figlia.
In Italia la maternità surrogata è severamente vietata dal articolo 12 della legge numero 40 del 2004. Per questo motivo molti italiani vanno all’estero. Non sono pochi, però, i problemi che incontrano una volta rientrati con prole al seguito. Ancora più difficile se la coppia è omosessuale. Nella stragrande maggioranza dei casi i Tribunali italiani hanno mostrato tolleranza, perché è vero che non possono punire un reato commesso in un altro Paese, ma potrebbero ostacolare le coppie che firmano come genitori naturali del bambino. Nel caso in cui, invece, il padre sia quello biologico, la donna attraverso un iter di qualche mese può richiedere l’adottabilità dell’infante, divenendo a tutti gli effetti madre, utilizzando la ‘stepchild adoption‘ che in caso di matrimonio è legittima.