“I figli non sono un diritto ma un dono. Non è giusto volere un bambino a qualsiasi costo e a qualsiasi condizione. Sono i bambini ad avere il diritto assoluto di avere dei genitori e non viceversa”. Lo ha detto a Ofcs.report, Alessandro Meluzzi, psichiatra e psicoterapeuta, riguardo al discusso tema della maternità surrogata.
Cosa ne pensa della maternità surrogata?
“Intanto partiamo con il dire che il termine ‘surrogata’ è un eufemismo e una falsità. Qui si tratta di donne che affittano non solo il loro utero ma il cuore e il corpo. Il bambino che nasce viene dato via, venduto.
Cominciamo a chiamare le cose per come sono davvero, possiamo dire che è una vendita di bambini con un consenso”.
Cosa succede nella mente di una donna che decide di prestare il proprio utero?
“Ognuno ha un grado di disturbo clinico. Ci sono madri che sopprimono i loro figli, altre che li abbandonano”.
Per quanto riguarda i genitori che richiedono aiuto all’utero in affitto, cosa ne pensa di questa voglia assoluta di avere un bambino?
“I figli non sono un diritto ma un dono. Non esiste avere un bambino a qualsiasi costo e a qualsiasi condizione. Sono i bambini ad avere il diritto assoluto di avere dei genitori e non viceversa”.
Quindi lei è d’accordo con i Paesi che non legalizzano questa pratica, primo fra tutti l’Italia?
“Sì, ma perché dal punto di vista delle donne e dei bambini rischia di essere uno sbaglio morale. Molto di questo mi ricorda i comportamenti disperati, una mamma che presta il suo utero lo fa solo per disperazione, soprattuto quando non ha soldi per vivere”.
Risultano esserci alcune mamme surrogate benestanti, quindi che non lo fanno per soldi. Cosa mi dice di loro?
“Chi lo fa senza sotto motivi economici lo fa per ideologia. E forse è anche peggio. L’ideologia non è sempre cosa giusta”.
Parlando invece dei bambini che nascono dall’utero in affitto, cosa vuol dire per loro a livello psicologico?
“Ho visto momenti di disperazione in alcuni di questi bambini perché nella maggior parte di loro è scattata la voglia di scoprire le proprie origini. Per loro si tratta di essere nati da una donna che li ha in qualche modo li ha abbandonati non appena nati”.
Secondo lei c’è differenza tra le coppie eterosessuali, omosessuali e i single in questo contesto?
“Io credo che la mancanza di un padre o di una madre faccia male a prescindere. Il bambino ha il bisogno di crescere con gli odori femminili e maschili. Il corpo di una mamma e di un papà sono una ricchezza e non averli è una menomazione. Detto questo l’essere umano è resiliente e può comunque superare tutto”.