Il sentimento della paura è da sempre associato a qualcosa di negativo: paura dell’ignoto, paura di sbagliare, paura di andare avanti. Un sentimento, secondo gli psicologi, che deve essere valutato e visto in chiave diversa.
Lo psicoterapeuta Salvo Noè rivede la definizione di questa emozione dialogando con un personaggio d’eccezione quale Papa Francesco. Il risultato è una visione di insieme realistica e positiva che vede nella paura una forza insita in noi, pronta a mettere in luce le nostre fragilità, incentivandoci a fare meglio; costringendoci inconsciamente a far perdurare i momenti di gioia il più a lungo possibile rivedendo le nostre scelte e i nostri comportamenti. La paura ci rende umani ed è un dono raro. Possederla ci protegge.
Nel particolare, lo psicoterapeuta evidenzia due tipi di paure: quella buona che genera amore intenso, come protezione verso ciò che amiamo (un figlio, la patria, noi stessi), e quella fobica che domina i giorni impedendoci di crescere, bloccando le nostre potenzialità.“Durante la pandemia, la paura di morire, di restare soli, ci ha paralizzato portando a chiudersi in sé stessi e a non sapere gestire un sentimento così forte. Questo ha inesorabilmente portato a molti comportamenti violenti che oggi vediamo”, afferma Noè.
Quanti casi di femminicidio non sono accaduti perché la paura ha fatto scattare qualcosa nelle vittime, permettendo loro di scappare o di riconoscere in tempo i segnali aggressivi dei loro presunti innamorati? La paura dolorosa, crudele, terrorizzante, può essere vista a sua volta in modo positivo in quanto è un segnale che indica un blocco che ci causa sofferenza ma in questa, il nostro inconscio vuole sprigionare tutta la voglia di vivere indicandoci che manca qualcosa che deve essere recuperato: desideri, sessualità, libertà, dignità.
Papa Francesco, dialogando con il Dottor Noè, incentiva a trovare nella fede la forza di sconfiggere le nostre paure, ma non tutti hanno una fede forte e sicura. Di conseguenza, la psicologia spinge gli individui a non combattere panico, ansia e paure ma di accoglierle, elaborarle permettendoci di sprigionare le potenzialità creative e positive in noi.
Una tematica delle più attuali in un mondo di guerre e di futuri incerti. La paura vista come un sentimento tra i più disprezzati e invisi risulta essere invece l’unica molla pronta a riscattarci, una energia che sviluppa la nostra unicità al meglio, rendendoci umili e meno narcisisti.