Green pass sì, green pass no. Pro Vax, no vax, contagi in aumento, ricoverati in diminuzione. Quanta confusione. E in Inghilterra? Davvero è un nuovo lazzaretto?
Al 15 ottobre i dati ufficiali riportano per l’Inghilterra una percentuale di persone risultate positive al test per Coronavirus stimandone in circa 900mila tra cui circa 66mila nel Galles, 15 mila in Irlanda del Nord e 66mila in Scozia.
I casi di Covid sono aumentati del 23% in una settimana poiché sono stati registrati altri 45.140 contagi.
In particolare, nella scorsa settimana, i casi sono aumentati di oltre 35.700, con decessi 57 nelle ultime 24 ore. L’aumento di oggi è il più grande dal 20 luglio. I dati stimati dell’Office for National Statistics (ONS), hanno rivelato che l’aumento complessivo dei casi significa che 1 su 60 in Inghilterra ha avuto il Covid nell’ultima settimana, rispetto a 1 su 45 in Galles, 1 su 80 in Scozia e 1 su 120 in Irlanda del Nord.
All’inizio di gennaio 2021, durante il picco della seconda ondata, circa una persona su 50, in media, ha contratto il virus per un periodo di una settimana. L’ONS, Office for National Statistics, ha dichiarato: “I dati del Coronavirus Infection Survey mostrano che un milione di persone in tutto il Regno Unito ha contratto il covid-19 nell’ultima settimana, poiché le infezioni sono aumentate in Inghilterra e Galles, ma sono diminuite in Scozia”.
La confusione sui contagi in Uk nasce dall’interpretazione dei valori
È indubbio che sono valori significativamente rilevanti, ma fanno riferimento ai test e più precisamente ai positivi al polymerase chain reaction (PCR), indipendentemente dal fatto che si tratti o meno di persone con sintomi che richiedono l’ingresso in ospedale.
Rispetto alla settimana scorsa, ovvero paragonando i dati con quelli al 9 ottobre, la percentuale ed il numero di persone campionate in ciascuna regione e risultate positive al covid-19 è stato basso rispetto al dato generale del Regno Unito. Ciò significa che c’è un maggiore grado di incertezza nelle stime regionali per questo periodo, come indicato da intervalli di credibilità più ampi considerando esclusivamente il rapporto persone testate/ persone positive dividendole in: sintomatici, asintomatici, contagiati con necessità di ricoveri e decessi strettamente collegati a questa patologia.
La scelta governativa è stata chiara e semplice sin dallo scorso giugno: trattare la pandemia come una normale patologia cui si è posto rimedio con la vaccinazione. Più di 45,2 milioni (il 78,8% della popolazione dai 12 anni in su) ha ricevuto almeno due dosi, sebbene le infezioni inizino ad essere registrate anche nei giovanissimi probabilmente per l’inizio delle attività scolastiche.
45mila contagiati in più rispetto alla settimana precedente può essere o meno un dato critico, ma se la disamina riguarda la degenza in ospedale i numeri indicano che si è nel range normale dei ricoveri e se si estende l’analisi ai decessi il numero non è significativamente rilevante.
L’uso del Covid pass inevitabilmente si riflette anche nel dibattito politico, soprattutto nei rapporti tra Scozia ed Inghilterra
In Scozia l’uso del pass è diventato obbligatorio ed esecutivo dal 1 ottobre ed i locali notturni e grandi eventi consentiranno l’ingresso a coloro che dimostreranno di avere la doppia vaccinazione. Il governo scozzese ha anche affermato che non sarebbe necessario un passaporto per i vaccini per accedere ai servizi pubblici o alle strutture in cui le persone non hanno scelta sulla frequenza come negozi, trasporti pubblici, istruzione e servizi medici.
In Inghilterra, invece, il governo ha recentemente annunciato che le aziende potranno utilizzare l’NHS Covid Pass. Alcuni eventi e luoghi potranno scegliere di richiedere il Pass del SSN. L’uso del NHS Covid Pass è volontario, tuttavia è incoraggiato dal governo in strutture o eventi in cui è probabile che si ritrovino un gran numero di persone per un periodo di tempo prolungato.
Significativi sono i termini utilizzati dalle due Istituzioni: per gli scozzesi vige l’obbligo mentre per gli inglesi resta una facoltà.
Relativamente alla città di Londra, soprattutto a seguito di una radicale opera di doppia somministrazione del vaccino per la popolazione avvenuta con pragmatismo e senza isterismo alcuno, la vita comune quella fatta di code alle fermate dei bus o al supermercato, l’uso della metropolitana, l’accesso agli stadi o in generale ai luoghi di socialità, ha ripreso la normale prassi.