In Gran Bretagna il Covid è come una guerra. Da 10 giorni il numero di morti ha superato i 1.000 decessi giornalieri. Durante la prima ondata di pandemia, solo lo scorso 8 aprile le morti furono più di 1000 sebbene questo conteggio includesse esclusivamente le persone decedute dopo essere risultate positive.
Ieri, 21 gennaio 2021, il Regno Unito ha registrato 37.892 ulteriori casi di coronavirus, dato leggermente inferiore al totale di ieri (38.905). E mentre montano le critiche sulla gestione della pandemia, ormai fuori controllo, la classe medica in prima fila per aiutare i pazienti affetti dal virus, ribadisce a quella parte di popolazione che ancora non crede alla devastazione che il virus ha causato, come le terapie intensive, gli ospedali e gli obitori siano al limite proprio come una vera guerra.
Intanto, la politica punta a vaccinare quante più persone possibili: almeno il 70 % entro giugno per liberarsi da un lockdown che sembra non rispondere alla motivazione per cui è stato creato, cioè bloccare la pandemia. “È troppo presto per dire se il blocco del coronavirus in Inghilterra potrebbe iniziare ad essere revocato da metà febbraio come inizialmente sperato”, ha detto Boris Johnson, con Downing Street che si rifiuta di escluderlo fino all’estate.
Priti Patel, la segretaria agli Interni, ha annunciato nuove multe di 800 sterline per le persone che partecipano a feste in casa in violazione delle regole di blocco, che raddoppierà per ogni recidiva fino a un livello massimo di 6.400 sterline.
Nel frattempo, l’Irlanda del Nord ha deciso di estendere il blocco fino al 5 marzo. In una conferenza stampa Arlene Foster, Primo Ministro, ha dichiarato: “A seguito di uno schema dettagliato della salute che evidenzia le continue pressioni sugli ospedali e le unità di terapia intensiva e l’emergere di varianti altamente trasmissibili, l’esecutivo ha concordato che le restrizioni saranno estese per quattro settimane fino al 5 marzo 2021”.