Per quasi un decennio gli estrogeni sono stati “sorvegliati speciali” per comprendere se potessero causare o meno l’ictus, sia esso emorragico che ischemico. Uno studio recentissimo ha portato importanti novità.
123 mila donne cinesi, in post menopausa, sono state monitorate attraverso uno studio pubblicato il 1 febbraio sulla rivista Neurology, per comprendere l’importanza degli estrogeni contro l’ictus.
La scoperta ha dato risultati chiari e notevoli: le donne con un periodo riproduttivo più lungo, quindi con una presenza più elevata di estrogeni rispetto alla menopausa, avevano una possibilità inferiore di incorrere nell’ictus emorragico causato da sanguinamento nel cervello e ictus ischemico causata da un blocco del flusso sanguigno sempre nel cervello.
Lo studio
Lo studio, svolto dal ricercatore Peige Song e dal suo gruppo, presso la School of Public Health dell’Università di Zhejiang a Hangzhou, in Cina, ha considerato, nello specifico, donne di età compresa tra i 40 e i 79 anni. Gli elementi considerati, oltre la durata della vita riproduttiva, quindi la presenza naturale di estrogeni nel corpo, sono stati: gravidanze e aborti, l’assunzione di pillole anticoncezionale che aumentano gli estrogeni, l’allattamento al seno che, al contrario li riduce, l’assunzione di fumo e alcol, il background medico generale, l’ipertensione, l’età.
I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi in base al periodo riproduttivo: più breve 31 anni, più lungo 36. Dopo nove anni di monitoraggio, circa 15mila persone su 123 hanno avuto un ictus, per lo più ischemico (12mila pazienti).
Le donne con una esposizione agli estrogeni più lunga presentavano la possibilità di avere ictus ischemico inferiore del 5% e inferiore del 13% di ictus emorragico rispetto alle donne con una vita riproduttiva, quindi con meno estrogeni, più breve.
A questo punto ci si chiede se anche l’uso di contraccettivi orali, durante la vita riproduttiva e durante la menopausa, possano aiutare a difenderci dall’ictus.
Lo studio dimostrerebbe anche questo, limitandosi all’analisi dei soli contraccettivi orali.
L’evidenza della ricerca di Song ci dice che gli estrogeni “hanno effetti sia a breve che a lungo termine sulle pareti dei vasi sanguigni migliorando il flusso del sangue quindi riducendo l’ictus, specialmente quello ischemico”.
Un importante risultato considerando le molte ombre e i dubbi che l’uso di estrogeni durante la vita di una donna ha sempre causato. Usati, dunque, con ponderazione e sotto controllo medico, possono essere un valido aiuto per prevenire una delle patologie più gravi e debilitanti.