Regno Unito, Usa, Canada e Giappone mettono in guardia il mondo sulla nuova variante chiamata Pirola che potrebbe scatenare una seria nuova ondata con l’arrivo dell’autunno.
La nuova variante BA.2.86 preoccupa la sanità globale. Pirola, così ufficiosamente chiamata, è una sotto variante di Omicron in grado di effettuare almeno 36 mutazioni. È stata identificata per la prima volta in Danimarca a luglio. I suoi effetti ancora non sono chiari ma Regno Unito, Usa, Canada, Sud Africa, Giappone e Israele lanciano l’allarme a causa dell’aumento di casi sospetti rispetto al mese scorso.
Per evitare che i sistemi pubblici vengano nuovamente messi sotto pressione, la sanità internazionale è concorde nel raccomandare la vaccinazione antinfluenzale e un richiamo booster contro covid-19 secondo le campagne indicate da ciascun Paese.
Cosa sappiamo di Pirola
Secondo lo studio ZOE Health Study, la variante appartiene al ceppo Omicron. Un bollettino pubblicato su Yale Medicine ha evidenziato che la nuova variante possiede più di 30 mutazioni nella proteina spike, aiutandola a penetrare e infettare le cellule umane. Un numero così elevato di mutazioni preoccupa non poco, in quanto le difese immunitarie e le vaccinazioni potrebbero essere facilmente eluse da un virus che sembra essere sempre più aggressivo. Inoltre, il ceppo è stato identificato in svariati Paesi suggerendo una rapida trasmissione nella comunità internazionale.
I sintomi più comuni legati a questa variante attualmente sono: rinorrea, mal di testa, affaticamento, starnuti, mal di gola, diarrea, irritazione agli occhi ed eruzioni cutanee.
Le organizzazioni sanitarie private e pubbliche raccomandano prudenza, il distanziamento o isolamento sociale e l’uso di tamponi in caso di sintomi.