È sempre più difficile orientarsi nel vasto mondo degli zuccheri. Tra studi, leggende, controindicazioni e proprietà benefiche, gli zuccheri condizionano la vita dell’uomo sin dal primo vagito. Ofcs.report, con l’aiuto della nutrizionista Elena Lombardi, ha stilato una classifica degli zuccheri buoni e di quelli cattivi, elencando consigli per la somministrazione.
Zuccheri cattivi
Lo zucchero più “cattivo” è quello bianco: conosciuto anche come saccarosio, è considerato un vero e proprio veleno. Crea dipendenza e abbassa le riserve di minerali nell’organismo. Prodotto artificialmente da un mix di prodotti fortemente pericolosi – alcuni di essi cancerogeni – dopo la lavorazione perde vitamine, minerali, enzimi e oligoelementi utili alla salute dell’uomo. Altera la flora batterica, influenza il sistema immunitario e quello nervoso, crea maggiore acidificazione del sangue, sottraendo quindi calcio a ossa e denti. Particolarmente sconsigliato per le donne poiché è una delle cause della cellulite
Altro zucchero sempre presente sulle etichette di alcuni cibi è lo sciroppo di glucosio. È ricco di “calorie vuote”, ha elevato potere energetico ma un bassissimo contenuto di sali minerali. Il suo utilizzo continuativo è uno dei principali responsabili dell’aumento dell’obesità.
Chiude la classifica degli zuccheri cattivi l’aspartame: è un dolcificante di tipo artificiale che si presenta simile allo zucchero, ma con un potere 200 volte superiore. Facile trovarlo in bustine al bar o come dolcificante in vari prodotti dell’industria alimentare e farmaceutica. Alcuni studi, sia italiani che americani, hanno evidenziato un possibile legame tra la somministrazione di aspartame e l’insorgere di tumori. Ciò nonostante, l’aspartame è stato approvato dall’Unione Europea. In ogni caso, resta scarsamente raccomandato per le donne in gravidanza.
Zuccheri buoni
Il miglior prodotto zuccherino è anche quello più “naturale”. Si tratta del miele, prodotto dalle api e conosciuto sin dall’antichità per le sue proprietà terapeutiche. È un alimento completo e altamente energizzante. Ha potere disinfettante e compie un’azione tonico-digestiva e antiacida per lo stomaco, essendo anche un antibiotico naturale. Il miele migliora il tono psichico e il sonno, seda la tosse e ha un lieve effetto diuretico. È un ottimo ricostituente per bambini e anziani. I vegani preferiscono non utilizzare il miele perché la sua produzione provoca sofferenza fisica alle api.
Al secondo posto lo sciroppo d’acero. E’ un liquido ottenuto bollendo la linfa dell’acero raccolta in Canada. Ha diverse proprietà positive ed è ricco di sostanze minerali, vitamine, magnesio, potassio e ferro. Protegge stomaco e intestino e ha basso indice glicemico, nonché spiccate proprietà diuretiche. Elimina liquidi e tossine, ed è un brucia-grassi naturale.
Lo sciroppo d’agave ha proprietà simili allo sciroppo d’acero, ma si estrae dalla pianta omonima con metodi industriali che impoveriscono il prodotto di nutrienti, aumentando di conseguenza il contenuto di fruttosio. Nonostante l’assenza di fibre e sali minerali, è perfetto per abbassare il colesterolo. Protegge dall’osteoporosi e tutela l’intestino. Ha anche proprietà antitumorali.
Il maltimolo occupa un posto nella classifica degli zuccheri buoni. Si tratta di un disaccaride alcolico che si ottiene dallo sciroppo di maltosio. Il suo indice glicemico è circa la metà di quello del saccarosio. È quindi adatto ai diabetici, ma un consumo eccessivo produce effetti lassativi.
Fa sicuramente meno male del saccarosio il suo “concorrente da bar”, lo zucchero di canna. Deriva dalla canna da zucchero e può essere di due tipi. È integrale se subisce in minima parte la raffinazione, è grezzo se dopo il processo in raffineria permangono residui di melassa. Il confronto con il saccarosio è schiacciante: ha molti nutrienti, è meno calorico e produce meno carie. Adatto anche come esfoliante per la pelle.
Anche il fruttosio è classificabile tra gli zuccheri buoni: è presente nella frutta e nel miele e si sostituisce durante le diete e l’attività sportiva al saccarosio. È uno zucchero semplice con un potere dolcificante pari a un terzo del glucosio. Se somministrato in dosi elevate si trasforma in grassi e produce più acido urico, che si ripercuote anche sulla resistenza all’insulina. È uno zucchero buono, ma è consigliato in dosi moderate.
Sorgono invece diversi dubbi sulla stevia, zucchero che si classifica ultimo tra quelli buoni e che nasce dalla pianta omonima con un potere dolcificante 200 volte superiore a quello del saccarosio. Non ha potere nutrizionale, ma sulla stevia sono forti i sospetti di cancerogenicità di alcuni principi attivi. Consigliata per pazienti in sovrappeso per ridurre la voglia di dolce e per chi ha problemi dentali perché non produce carie. Fortemente indicato anche per i diabetici.