Così si cerca di evitare la crisi, così si evita di sprecare cibo. Quante volte capita di trovare negli scaffali dei supermercati cibi scaduti da giorni? Quante volte vengono venduti prodotti alimentari che si rivelano poi esser scaduti o conservati in modo inadeguato?
Ofcs.report ha fatto un giro all’interno di grandi e piccoli supermercati. Il risultato? Prodotti scaduti esposti in prima fila, soprattutto per quanto riguarda i cibi freschi come la carne, i formaggi o la verdura. Attenzione quindi a fare la spesa: guardate sempre la scadenza perché ne vale della vostra salute.
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I CIBI A CUI PRESTARE MAGGIOR ATTENZIONE: I SUGGERIMENTI DI FEDERCONSUMATORI
Federconsumatori spiega: “In genere arrivano segnalazioni soprattutto durante la settimana, perché il fine settimana ci sono gli scarichi ai supermercati e di conseguenza gli alimenti nel week end sono più freschi. Ci arrivano segnalazioni per quanto riguarda non solo i cibi scaduti, ma soprattutto per gli alimenti mal conservati. La carne è il prodotto che può rovinarsi facilmente – spiegano dall’associazione – Molto spesso i clienti ci chiamano per segnalare carne scaduta o avariata o non ben conservata. Questo avviene soprattutto nelle stagioni più calde, perchè le alte temperature facilitano la proliferazione di batteri che intaccano la freschezza dell’alimento. La carne in genere viene scaricata nei magazzini durante il fine settimana, motivo per cui già dal lunedì può trovarsi in scaffale scaduta o mal conservata”. Il consiglio da seguire è di prestare attenzione all’acquisto controllando la data di scadenza e la freschezza del prodotto osservandone l’aspetto.
“Poi ci sono le vere e proprie truffe – denuncia ancora Federconsumatori- come ad esempio accade per i formaggi che vengono esposti ai banconi dei salumi e imbustati direttamente dal supermercato. Gli stessi formaggi che, alcune volte, vengono di nuovo riaperti e rimbustati, ovviamente con la nuova data di scadenza. E’ quasi impossibile accorgersi di questa truffa, di solito i consumatori se ne rendono conto quando arrivano a casa e dopo un paio di giorni il formaggio è già completamente muffo. Il prodotto più vicino alla scadenza si trova in genere più in vista sugli scaffali o nel banco frigo, per riuscire a smaltire la merce più velocemente”.
Ovviamente con l‘estate arrivano sempre più denunce quando gli alimenti, soprattutto quelli più freschi, si rovinano più facilmente.
SCADENZE E SMALTIMENTO DEGLI ALIMENTI: NE PARLA IL MINISTERO DELLA SALUTE
Qual è la nuova normativa che regola la conservazione degli alimenti all’interno dei supermercati?
“La conservazione degli alimenti è da tempo normata dai regolamenti comunitari che costituiscono il cosiddetto “Pacchetto igiene”. Sono tre i regolamenti principali. Il primo, che risale al 28 gennaio 2002, è il numero 178, stilato dal Parlamento e dal consiglio Europeo: stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità che si occupa della legislazione alimentare, quella (europea) per la sicurezza alimentare, e fissa le procedure per rendere sicuri cibi e bevande. Poi c’è il regolamento numero 852/2004 della Comunità Europea, che detta norme relative all’igiene dei prodotti alimentari. Infine il regolamento 853/2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale”.
Cosa prevede la legge per gli alimenti prossimi alla scadenza?
“Innanzitutto occorre distinguere tra data di scadenza e termine minimo di conservazione, così come prevede l’articolo 2 della Legge 166/2016. Per termine minimo di conservazione si intende la data fino alla quale un prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione. Gli alimenti che hanno superato tale termine possono essere ceduti (ai sensi dell’articolo 4), garantendo l’integrità dell’imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione. Per data di scadenza si intende invece la data che sostituisce il termine minimo di conservazione nel caso di alimenti molto deperibili dal punto di vista microbiologico. Oltre quella data gli alimenti sono considerati a rischio e non possono essere trasferiti né consumati. Inoltre l’articolo 4 della legge prevede che: le cessioni degli alimenti scaduti sono consentite anche oltre il termine minimo di conservazione, purché siano garantite l’integrità dell’imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione”.
Cosa cambia con la nuova legge?
“La legge 166/2016 semplifica le procedure relative alle donazioni di cibo, perseguendo l’obiettivo della riduzione degli sprechi alimentari. Infatti l’articolo 10 prevede che il Ministero della Salute, con l’intesa in sede di Conferenza unificata, predisponga linee di indirizzo rivolte agli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti. Viene inoltre istituito, secondo l’articolo 11, un fondo nazionale per progetti innovativi finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze”.
Quali sono le leggi che regolano lo smaltimento di alimenti scaduti?
“La destinazione di un alimento ritenuto non più idoneo al consumo umano è subordinata alle previsioni del regolamento (CE) 1069/2009 e del regolamento (UE) 142/2001, che sancisce un accordo tra Governo, Regioni, Province Autonome e Autonomie locali, e contiene le norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano”.
ha collaborato Veronica Poto