L’alimentazione nell’attività fisica è fondamentale e a dirlo è proprio il ministero della Salute. E’ lo stesso Dicastero, infatti, che differenzia il modo di mangiare e il fabbisogno di una persona sedentaria e di una che fa sport. La diversità sta nella quantità calorica, ma anche nella qualità dell’alimento. Sembrerebbe però che non sia possibile fare una dieta uguale per tutti gli sportivi, perché ogni individuo ha precise caratteristiche, obiettivi e necessità.
Quello che però risulta certo è che esistono degli alimenti fondamentali per le fasi dell’allenamento. Secondo il Ministero, “la maggior parte dell’apporto calorico giornaliero (55-65% a seconda del tipo di pratica) deve essere costituito dai carboidrati, soprattutto quelli contenuti nei cereali, nei tuberi e nei legumi e, in misura minore, negli zuccheri semplici, come lo zucchero comune, miele, marmellate, dolci, frutta e bevande zuccherate”. Nella stessa relazione c’è una parte dedicata anche alle proteine che “devono, a seconda del tipo di pratica motoria e sportiva, rappresentare il 10-15% delle calorie totali assunte nella giornata e dovrebbero preferibilmente essere una combinazione di alimenti di origine animale e vegetale”. Le proteine sono una variabile importante perché la loro assunzione dipende dal tipo di obiettivo che lo sportivo vuole raggiungere. Se ad esempio si vuole aumentare e sviluppare la forza muscolare e l’attività sportiva è intensa, il fabbisogno di proteine aumenta.
Nonostante questo sono molti i nutrizionisti che ne consigliano un apporto giornaliero non oltre i 2 grammi. Un’altra esigenza importante per chi pratica lo sport è rappresentata dalla necessità di assumere abbondante acqua nell’arco della giornata, questo perché più sono i liquidi persi durante l’attività sportiva più sarà il bisogno di reintegrarli.
Sono sempre di più gli sportivi o praticanti di diversi livelli che ricorrono agli integratori nutrizionali. Sembrerebbe però non essere scritto ufficialmente da nessuna parte la loro reale funzionalità, ciò nonostante è un fenomeno in forte crescita in tutto il mondo.
“L’assunzione di singoli nutrienti sotto forma di integratori, in dosi massicce e per periodi prolungati – scrive il Ministero della Salute – necessita di attento controllo per i potenziali rischi legati all’utilizzo, in particolar modo quando associata a comportamenti dietetici squilibrati”.
Tra i praticanti del body building sembrerebbe essere diffusa la convinzione che una dieta iperproteica, costituisca il fattore fondamentale per lo sviluppo delle masse muscolari. Il sovraccarico proteico è un fattore di rischio nei soggetti con problemi renali e può procurare, a tutte le persone, importanti danni a carico di fegato e reni. Infatti, secondo la circolare del Ministero della Sanità del 1999 si consiglia un apporto giornaliero di aminoacidi a catena ramicata non superiore a 5 grammi, e per quanto riguarda la creatina consigliano un apporto giornaliero non superiore ai 6 grammi e per un tempo di somministrazione non superiore a 30 giorni.
Ma non ci sono solo gli integratori naturali. Sono nati gli steroidi anabolizzanti, che servono per malattie come l’osteoporosi per stimolare la sintesi proteica, ma è noto oramai che vengano presi, illegalmente, da molti sportivi. L’assunzione di questi farmaci da parte degli atleti, oltre a essere antisportivo e illegale, può risultare pericoloso per la salute. Infatti, come rivela l’enciclopedia online Zanichelli, se presi in dosi massicce e senza regolare richiesta medica, possono creare seri disturbi ai reni e al cuore aumentando il rischio di tumori e, per finire, nelle donne potrebbe portare alla sterilità.