Si trovava a Selargius, in provincia di Cagliari, la base operativa dell’organizzazione legata alla mafia nigeriana smantellata questa mattina dalla Questura del capoluogo sardo con l’operazione denominata “Calypso Nest”. Il personale della Squadra Mobile ha, infatti, eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Procura della Repubblica – DDA – a carico di 20 indagati, di nazionalità nigeriana, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, tratta di esseri umani aggravata dallo sfruttamento della prostituzione e traffico di sostanze stupefacenti.
“Supreme Eiye confraternity”, una delle mafie nigeriane d’importazione operante in Italia
L’indagine, iniziata nel 2017, è nata dalla scoperta di un sodalizio criminale impegnato nel traffico di stupefacenti, gestito da nigeriani, riconducibile alla “Supreme Eiye confraternity”, una delle mafie nigeriane d’importazione operante in Italia. I successivi accertamenti hanno portato gli investigatori a rilevare alcune caratteristiche dell’organizzazione criminale, tra cui il forte vincolo associativo, ottenuto attraverso riti di affiliazione, pratiche anche violente e assoluta subordinazione ai principi cultisti del sodalizio, nonché il mutuo soccorso tra gli adepti. Tale caratteristica comportamentale consentiva di accrescere il numero degli adepti e di incrementare il potere dinanzi alla collettività nigeriana ed altri gruppi antagonisti gruppi, favorendo la commissione di delitti tipici di queste organizzazioni criminali, come il traffico internazionale delle sostanze stupefacenti e la riduzione in schiavitù di giovani nigeriane costrette a giungere in Italia per essere avviate alla prostituzione.
Pratiche di affiliazione o di assoggettamento anche attraverso l’applicazione di pene corporali
Le indagini hanno consentito di dimostrare i numerosi incontri tra gli indagati, nei locali dedicati alle riunioni, denominati general meeting, in cui gli affiliati sono soliti calzare baschi o berretti azzurri e sciarpe di colore giallo e rosso, a seconda dei ruoli e degli incarichi di potere rivestiti, intrattenendosi inoltre in alcuni riti tipici riconducibili alle pratiche di affiliazione o di assoggettamento anche attraverso l’applicazione di pene corporali.
Il gruppo criminale
Durante le investigazioni sono stati identificati tutti i sodali del sodalizio sardo, denominato Flying Ibaka ed il gruppo direttivo composto dall’Ostric (lo Struzzo) e dal Dove (la Colomba), nonché il comitato esecutivo, composto da 8 membri, definito Exco, presieduto dal Flight Commandant, avente il compito inoltre di riunire e coordinare i singoli soldati, definiti Birds o Airlords.
Le attività illecite della cellula sarda erano rivolte soprattutto al traffico di stupefacenti con l’importazione di ingenti quantitativi di cocaina ed eroina nel capoluogo isolano, operato, in particolar modo, da un sodale al gruppo criminale Kenneth Chiejene Lazarus con il concorso di altri connazionali attraverso il sistema dei c.d. “ovulatori”. A riscontro delle acquisizioni investigative, nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 5 soggetti e sequestrati circa 7,5 kg. tra eroina e cocaina, importata in Italia dal Sud Africa, dal Mozambico e dall´Olanda, attraverso anche l´intermediazione di altri connazionali residenti a Como, a Napoli ed a Castelvolturno (CE), raggiunti in mattinata dal provvedimento di fermo eseguito con il concorso delle locali Squadre Mobili.
Tra i vari filoni investigativi sono stati acquisiti, inoltre, significativi elementi di reato a carico di due donne, Loveth Enogieru e Edith Ehimwenma, responsabili di tratta in pregiudizio di altre due connazionali, reclutate nel paese di origine con l’inganno e la falsa promessa di un lavoro stabile, ma destinate al circuito della prostituzione su strada e presso l´abitazione di una delle mamam.
Un aspetto rilevante emerso dalle indagini, è la presenza in seno all’organizzazione locale di associati, promotori ed organizzatori, deputati a regolare in tutto o in parte l’attività collettiva avvalendosi delle direttive dei superiori capi nazionali ed internazionali.
Infatti, a conferma delle ramificazioni sia nazionali sia internazionali della cellula sarda, nel corso dell’indagine sono emersi numerosi contatti con esponenti di altre cellule criminali di matrice nigeriana con particolare riferimento al Grand Ibaka residente a Padova, nonché al World Ibaka, residente a Treviso, considerate figure apicali dell´organizzazione italiana della Supreme Eiye Confraternity, denominata Vatican Aviary, il primo destinatario del provvedimento di fermo eseguito con la collaborazione della Squadra Mobile di Venezia.