I recenti fatti di cronaca ripropongono schemi concettuali binari con cui è stata spesso pensata la storia del XX secolo e non solo. Lo scontro tra est e ovest, tra democrazia e totalitarismo è una tensione presente nella storia e mai sopita, come testimoniano gli stessi contrasti fra Greci e Persiani, due potenze del mondo antico che, ancora oggi, propongono modelli di Stato ideali e contrapposti estremamente attuali.
Una dinamica lucidamente proposta dalla mitologia greca con la Titanomachia: la guerra combattuta da Zeus e gli altri dei dell’Olimpo (cui si erano uniti i ciclopi e gli ecatonchiri contro la generazione delle divinità precedenti, quella di Crono e dei titani. Uno scontro evidenziato dalla recente Interim National Security Guidance, statunitense quando descrive lo stato d’assedio che le nostre democrazie occidentali subiscono ad opera di nazioni autocratiche sempre più agguerrite.
Una rilettura appassionata della rivalità tra i Titânes, che avevano instaurato un dominio contrassegnato dalla brutalità e dalla violenza, e gli dei olimpici ci offre una suggestiva e moderna chiave di lettura per osservare le manifestazioni più profonde della psiche individuale e collettiva. Dall’Oriente provengono, ora come duemila anni fa, i Titani, le forze primordiali dell’autoritarismo asiatico, che imperversavano sull’Occidente prima dell’intervento regolatore e ordinatore degli dei olimpici, più democratici.
Il 24 febbraio 2022, quando la Federazione russa ha violato le frontiere ucraine, bombardando l’Isola dei Serpenti, al presidente ucraino Zelensky, come ad Enea nel celebre canto dell’Eneide, “in un brivido s’agghiacciarono le membra”. Zelensky, il presidente ucraino, è nato di nascosto come a suo tempo Zeus nacque dalla madre, Rea, che decise di partorirlo di nascosto a Litto (Creta). Ci auspichiamo che Zelensky sconfigga il padre russo, Crono, facendogli vomitare gli altri figli slavi che ha già divorato.
Se volessimo essere coerenti con la mitologia greca, descritta dalla Teogonia di Esiodo, Zelensky dovrà sciogliere le catene dei suoi vicini bielorusso, moldavo e georgiano, analogamente a Zeus che sciolse le catene dei tre Ciclopi, così costretti da Urano.
Sarà così possibile iniziare quella Titanomachia in cui Zelensky coinvolgerà i Ciclopi e gli Ecatonchiri nella battaglia che diverrà così decisiva e si concluderà con la sconfitta dei Titani e la loro segregazione nel Tartaro, chiuso da mura e da porte di bronzo costruite appositamente da Poseidone e guardati a vista dagli stessi tre Ecatonchiri.
Il generale dell’esercito di Crono il titano Atlante, oggi il generale Gerasimov, ha scatenato la sua furia nelle pianure della Tessaglia, oggi nelle pianure dell’Ucraina vicino Kharkiv, dando inizio alla Titanomachia. Zelensky, il moderno Zeus, conoscendo la potenza dei Titani ha liberato i ciclopi occidentali che, in cambio, gli hanno donato, oltre ai fulmini e al tridente, l’elmo dell’invisibilità, elettronica ovviamente.
Se la lotta si protrarrà, Zelensky dovrà liberare gli Ecatonchiri del Tartaro, giganti con cento braccia e cinquanta teste, che corroderanno la finanza russa dall’interno. Putin, come Atlante, sarà condannato a portare il peso della sulla terra sulle sue spalle per l’eternità e gli dei olimpici imporranno un nuovo ordine sulla terra.
Invochiamo Nemesi, cioè la Giustizia divina riparatrice, a compiere l’unico atto in grado di distruggere Narciso (metaforicamente il narcisista), cioè metterlo davanti a uno specchio.
Ritengo che la hybris, ovvero la tracotanza, l’arroganza, la superbia di coloro che pretendono di superare i limiti umani e di raggiungere gli dei, ortodossi questa volta, deve essere combattuta subito e da tutti gli uomini, per evitare la terribile ritorsione divina.
Infine, pur addolorato dalle migliaia di vittime che questo violento ricorso della storia ha provocato, vorrei ritenermi moderatamente ottimista, considerando che la Titanomachia durò dieci lunghi anni, ma si concluse con la vittoria degli dei dell’Olimpo.