“Vogliamo dimostrare che musica e stellette possono andare nello stesso verso”. A riascoltarla oggi fa uno strano effetto, specie quando si realizza che sono passati vent’anni da quelle prime trasmissioni dal Kosovo. È Radio West, l’emittente italiana di “Villaggio Italia” base del contingente italiano a Peć/Pejë. E nell’anniversario dell’arrivo degli italiani in Kosovo ritrovare, per caso, uno spezzone di R.W. è un piacere davvero inatteso (vedi sotto).
Il contesto
Su mandato delle Nazioni Unite, il 12 giugno 1999 la Kosovo Force (KFOR) della Nato entra in Kosovo con i compiti di garantire sicurezza nella regione, a beneficio di tutte le comunità del Kosovo demilitarizzare l’UCK (Ushtria Çlirimtare e Kosovës) e sostenere gli sforzi umanitari. Regione che è in ginocchio: sebbene non direttamente coinvolta nelle incursioni aeree, infatti, già ai tempi del regime di Tito il Kosovo ha difficoltà a costruire un tessuto industriale capace di offrire benessere ai suoi cittadini. Inoltre la perdita dello status di “provincia autonoma” nel 1989 e le misure repressive adottate da Milosevic hanno inasprito le relazioni con la minoranza serba che vive al nord, acuendo così le tensioni etniche.
L’arrivo
I militari italiani (circa 560) arrivano il 12 giugno inquadrati nella 1° Brigata Bersaglieri “Garibaldi”, raggiungendo il 14 Peć, località poi sede del comando italiano.
Per garantire la sicurezza è necessario entrare in contatto con la popolazione stremata e indurita dalla difficilissima situazione in cui versa. Farsi sentire davvero, però, non è facile. Ecco allora l’idea del tenente Carta, una radio che trasmetta in italiano e nelle lingue della zona, l’albanese e il serbo. Il progetto riscuote l’attenzione e l’incoraggiamento del comandante di KFOR (il primo italiano) generale Mauro Del Vecchio; il contributo di Rai, Corriere della Sera, RTL 102.5 e dell’Agenzia PrimoPiano permettono di mettere su lo studio.
Ok, la radio c’è ma il nome?
Occorre qualcosa che rappresenti. Peć è nella parte occidentale del paese, cioè a “west” per usare un termine più internazionale. Ecco allora “Radio West”, semplice, breve e che si ricorda bene…
Ora serve la redazione: militari con esperienza in radio e che sappiano interagire col pubblico, specie un pubblico giovane che ami la musica, divertirsi, godersi magari qualche gag e battuta e che dalla radio possa anche informarsi. Il progetto funziona e Radio West arriva in poco tempo a coprire l’intero Kosovo, raggiungendo addirittura la vicina Macedonia. Le trasmissioni vanno in onda, oltre che in italiano e nelle lingue locali, anche in spagnolo e in inglese.
Il successo
Per i primi tre anni si susseguono al microfono dj Palazzo, Aliotta, Quaranta, Materazzo, Palazzo, Buscaglia, Ciampà, Castelnuovo e Rubino poi, nel 2002, la Radio è rilevata dalla Brigata Alpina “Julia” avvicendatasi alla “Garibaldi”. DJ Maverich, DJ Spartacus, DJ Lady Velia, DJ Tamma , DJ Kit, DJ Beppe e DJ Max. Al di là dei nomi che potranno sfuggire al lettore, importanti sono capacità e spirito d’iniziativa degli operatori che alternano intrattenimento con approfondimento di qualità. Papa Giovanni Paolo II concede loro un’intervista in diretta telefonica, così come intervistati sono il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e il Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan. Anche l’attuale Capo dello Stato rilascia un’intervista: siamo nell’agosto del ’99, R.W. è da poco fondata, e l’allora Ministro della Difesa Sergio Mattarella siede di fronte al tenente Carta, con le cuffie alle orecchie.
L’epilogo
Radio West sopravvive fino al 2013: dopo 14 anni l’eredità è in parte raccolta da Radio K4You, emittente con sede a Pristina (Comando KFOR) e affiancata da una tv e da un magazine particolarmente apprezzati dagli adolescenti kosovari, peraltro maggioranza della popolazione. Gli italiani ci sono ancora ma come parte di un team multinazionale che segue l’elaborazione, l’analisi e la diffusione dei contenuti veicolati via etere, sul piccolo schermo e su supporto cartaceo. Anche i numeri e i fini della missione sono cambiati: dal 2009 il Kosovo è infatti uno Stato sovrano la cui sicurezza è affidata alle forze locali, addestrate e seguite dalla NATO, sempre nel rispetto del mandato ONU (ex. Risoluzione del Consiglio di Sicurezza 1244).
Ciò che resta della “vecchia” R.W. sono i ricordi di chi l’ha fatta e vissuta, alcuni libri ad essa dedicati e un film uscito nei primi anni del Duemila oggi quasi dimenticato.
Ma come accade ai ricercatori e agli appassionati di storia la curiosità e il desiderio di saperne di più si accendono con le piccole scoperte, trovate per caso nel web senza confini. Una traccia audio, ad esempio, pubblicata qualche tempo fa da Radio Bolzano: 1 ora e 30 minuti di musica e festa alla “Baita”, diretta radiofonica in occasione del rientro di un reggimento in Italia. È il 18 novembre 2006 e le voci allegre degli speaker si susseguono fra il Bella Gente di Cristicchi (“Dedicata a tutti voi”), un’imitazione pressoché perfetta di Bruno Pizzul e l’invito a restare in ascolto per una diretta con i Pooh e con Biagio Antonacci… “naturalmente su Radio West, For Peace For People”.
(Radio West. Registrazione del 18 novembre 2006 http://www.radiobolzano.it/2018/11/29/radio-west-in-kosovo-la-radio-dei-militari-italiani/ )
di Marco Petrelli