da Eques
Oggi è il giorno dedicato al ricordo di qualcosa di vergognoso, che pesa in modo spaventoso sulla memoria nascosta del nostro Paese. L’orrore delle Foibe. Un orrore a cui, purtroppo, stiamo scoprendo non furono estranei tanti, celebrati addirittura come Padri della Patria e che, in diritto, potrebbero anche definirsi, a esser generosi, dei favoreggiatori … se non veri e propri complici di quegli orrendi crimini. Lasciamo perdere, non voglio parlare di loro … se ne sta scoprendo abbastanza in questi giorni.
È un’altra la riflessione che voglio sottoporre.
Riguarda altre cose che sarebbe bene rinverdire nella memoria di chi le ha vissute e fatte conoscere a chi, per ragioni di anagrafe, non può conoscerne l’esistenza perché gelosamente nascoste. Siamo un Paese che, nel bene e nel male, tanto ha pesato nella Storia ma, se è sacrosanto conservare la memoria su fatti, episodi, persone, è altrettanto giusto che questa memoria sia, come dire, completa. L’essere umano non è fatto solo di bene o solo di male, e non può pensarsi di poterli separare artificialmente, come Stevenson, nel suo “Dott. Jekyll e mister Hyde”, voleva fare … con una pozione. La questione è ben più complessa. Innumerevoli sono gli esempi che ci rendono orgogliosi di essere italiani, ma forse di più sono quelli che dovrebbero farci arrossire dalla vergogna, anche se la maggior parte di assai modesto spessore. Ci sono stati, e purtroppo ci sono, individui che non hanno affatto illuminato l’italica immagine, troppe volte ingiustamente bistrattata, purtroppo più dagli stessi italiani che dagli stranieri.
Basti pensare alle disgustose campagne di questi giorni nella tensione … non con la Francia o con i francesi … ma con alcuni loro rappresentanti …. vogliamo dire almeno non tanto amati neppure dai loro cittadini? Un tempo chi, semplicemente parteggiava, per un altro Paese era considerato un traditore, ed è ben nota quale fosse la sua sorte. Non sono più quei tempi (posso dire … purtroppo?). Lasciando da parte il mondo artistico e scientifico, non abbiamo avuto solo Enrico Toti e Salvo D’Acquisto, e mille e mille altri, ma neppure solo individui come quelli che oggi issano bandiere di altri … per il meschino obbiettivo di danneggiare il “nemico” … o che si prostrano … per sanno solo loro il perché.
Certamente, di eroi, di martiri, di persone che hanno scritto luminose pagine, giustamente rimaste nella Storia, ce ne sono di innumerevoli, ma ce ne sono anche altre, che non vanno dimenticate. È proprio su queste, di assai modesto (?) spessore, che voglio portare oggi l’attenzione.
Ho ricevuto un messaggio con una foto che ritrae di spalle un uomo dal capo canuto, che porge la mano a un generale italiano, come si dice “a quattro botte”, piegato in avanti, leggermente obliquo, (forse per il “peso” dei nastrini che gli occupano mezza giacca), … in quello che da tanto la sensazione … di un deferente e rispettosissimo inchino. Certamente il rispetto è una bella cosa che, per come la vedo io, dovrebbero insegnare fin dalla scuola materna, ma …. entro i limiti del rispetto di sé stessi, perché altrimenti … diventa qualcosa di diverso …. Inchinarsi è un gesto, un tempo normale, galante con una signora, e talvolta persino doveroso … ma, di questi tempi e nel clima politico attuale …. È solo segno di rispetto quello di un ufficiale superiore che si inchina in quel modo? Non lo so, né mi interessa saperlo … so solo la pessima impressione che ho riportato alla vista di quel gesto. Mentre ancora stavo riflettendo su quel che vedevo, dallo stesso amico che mi aveva inviato la foto, ne è arrivata un’altra, di qualche anno fa, che avevo già visto allora … ed evidentemente avevo rimosso. Raffigura l’allora Presidente del Consiglio, che bacia la mano … al Papa? No, a un dittatore ….
E allora, vogliamo stupirci ancora … se, dopo politici e sindaci che, pure vantandosene, violano leggi che noi dobbiamo invece rispettare, perché loro … lo fanno a fin di bene, e tutta la pletora dell’ormai inflazionata categoria dei “buoni”, parteggiano per chiunque, purché sia contro gli italiani …. che sarà mai un inchino per dare la mano a uno evidentemente considerato assai in alto, come in questo caso!? Ma fossi rimasto solo io … di vero fetente?
Lasciamo perdere … e …. come diceva Don Ferrante al suo cocchiere, mentre erano circondati dalla folla inferocita nell’assalto ai forni di manzoniana memoria? Ah si …
“Adelante Pedro … cum judicio” ….