Forse sarò io a sembrar strano, ma visto quel che i media italiani stanno propinando sul tema (quelli stranieri non pascolano come i nostri su questi terreni), inizio a domandarmi chi siano i veri razzisti.
Ammesso poi che ne esistano ancora, per lo meno nel senso tradizionale del termine, avendo io una teoria del tutto diversa in materia di discriminazione.
È ormai diventato una sorta di mantra …
Ogni volta che negli Usa, come da quando sono nati accade abbastanza di frequente, un poliziotto o sceriffo uccide qualcuno e democraticamente elargisce etti di piombo verso chiunque sembri solo voler reagire, saltano sulle sedie (si vabbè … sedie … si fa per dire … loro elargiscono il loro verbo sprofondati su poltrone di progressista design, in esclusivi attici, meglio se in compagnia di qualche aperitivo, che ai buoni piace tanto in ogni occasione), e insorgono indignati … per sbattere in faccia a tutti quelli che, se va bene appellano con l’espressione, comunque dispregiativa di “indifferenti”, e cioè quelli che non si stracciano le vesti in difesa di questo o quello, per evidenziare la brutalità … “razzista” dei poliziotti americani …Ovviamente solo quando la “vittima” di quella cieca furia, sia almeno abbronzata.
E sì perché dei tanti lasciati stesi sull’asfalto di colore diverso … ai nostri pasionari progressisti, non glie ne frega assolutamente nulla … eppure ci sono, e come se ci sono.
L’immagine che secondo costoro tutti debbono assorbire e condividere è semplicissima:
nero = buono
bianco = cattivo.
Altri colori? Non pervenuti … e comunque non interessano!
Vi siete accorti come anche nell’uso delle parole, questi buonastri mi vien da chiamarli (inventano nuove espressioni loro, e non posso farlo io?), peraltro malamente indottrinati, si siano appiattiti su una modalità unica?
Chi sono le “vittime” di questa furia bianca? Neri e solo neri … Che poi neri siano spesso i capi di quelle polizie, gli agenti che hanno sparato, e persino i giudici … fa niente … si sorvola … Qui di razzismo, come lo intendono loro ovviamente, si deve parlare … e basta!
La cosa più bella è però come hanno preso il vezzo di chiamarli … Afroamericani! Nel 2020 afroamericani?!
Guardate che li si poteva così definire quando gli avi dei Carola Rackete dei nostri giorni, e di quell’altra in cerca di notorietà, di cui mi sfugge il nome, ma che a breve assurgerà anche lei agli onori delle cronache come una crociata al contrario (e cioè i moderni trafficanti di carne umana), li strappavano dalle loro case e li deportavano davvero … in catene … dall’Africa!
Questi, tutto possono essere, meno che afroamericani, cari miei. Sono americani a tutti gli effetti, e molti di loro, per vostro cruccio … pure straorgogliosi di esserlo!
La pianterete, prima o poi, con questa nenia ormai venuta a noia anche ai vostri sostenitori?!
Ohh, che poi queste sante “vittime”, nonostante spesso in giovane età, siano muniti di curricula giudiziari da far invidia a un anziano pregiudicato, spaziando a tutto campo in tutti i reati possibili di violenza … non conta nulla, vero?
Ma se avete così a cuore la lotta alla violenza, cari buonastri, perché non vi ho sentito dir nulla dei turisti francesi macellati in Niger giorni fa, insieme all’autista e all’interprete locali … da un gruppo di uomini, tutti dello stesso colore, o etnia, se preferite? Andatevele a vedere le foto di quel massacro (io le ho viste, e non sono affatto un bello spettacolo!), quei giovani corpi, stesi nel deserto, chi con il cranio esploso, e pezzi di cervello spappolati intorno, chi con la gola aperta … e poi venitemi a parlare ancora di razzismo! E no ehh … di questo non si può far parola … sai com’è … erano neri … i trucidatori … e i neri sono solo e sempre vittime!
La pianterete un giorno voi, veri razzisti, di dividere l’umanità in due tra bianchi e neri, o almeno cambierete teorema, se proprio volete dividerlo in due, separando i criminali, quale che sia il colore della loro pelle, dalle vittime?!
Macchè … fiato sprecato …
Avete altro da pensare voi, di molto più alto e umanitario, vero?!
Tipo quella delle “risorse” e dello “stile di vita”, già più che sufficientemente sbeffeggiata sui social.
E quello del Ministro (vi potete rotolare per terra finchè volete, se aspettate che usi il titolo che è neutro e asessuato, al femminile! Io ho rispetto per la lingua italiana), il cui marito, italiano per forza, o per legge, guarda un po’, sembra che gestisca centri di accoglienza o roba del genere … mentre la moglie, dall’alto dei suo ruolo, ha fatto di tutto per far aumentare il numero di quelli …. da accogliere …
Ma che è? Razzismo al contrario?!
C’è ben poco di altro da dire, e concludo, magari annoiando chi già mi conosce, e sa che spesso lo richiamo, con quel passo del Manzoni che così bene delinea la prudenza che dovrebbe esser indefettibile patrimonio di chi governa: “Adelante Pedro … cum judicio …”