Molti esultano perché i giornaloni raccontano che la Procura di Roma ha aperto un procedimento sulla vicenda relativa all’anomalo iter processuale della vicenda Mediaset, che portò alla condanna di Berlusconi nel 2013 da parte della Sezione feriale della Corte di Cassazione … e successiva, assai originale, sua estromissione dal Parlamento (al quale aveva avuto accesso per volontà elettorale), in applicazione retroattiva della cosiddetta Legge Severino.
Tutti contenti e soddisfatti? Finalmente la Giustizia si rimette in moto, magari pure nella direzione giusta?
E però, scusate il solito Bastian contrario, ma un dubbio non viene a nessuno?
Ora, lasciamo pure perdere dell’epoca dei fatti (poca roba, vero?), e osserviamo un altro aspetto, un po’ più attuale.
Ormai anche i sassi sanno che, quando si avvia un procedimento che coinvolga i magistrati, sia come indagati che come vittime, la Procura competente a indagare non è quella del circondario a cui appartengono, e quindi, in questo caso, riguardando giudici della Cassazione, che è a Roma, stando almeno a quel testo, ormai sempre più spesso usato a mo’ di clava dai peggiori divulgatori di notizie, attraverso fantasiose interpretazioni, e cioè il codice di procedura penale, la Procura competente per Legge … dovrebbe essere quella perugina.
E invece?
E invece no!
Il procedimento lo avvia Roma!
E che, non lo sanno che non sono competenti?
Certo che lo sanno, ma dato che, all’avvio di un procedimento non può ancora aversi la certezza che finirà per essere indagato un magistrato, almeno fino a quel momento, essendosi realizzati a Roma fatti che potrebbero costituire reato … la competenza di Roma è.
E però. Però in questo caso la vicenda è un pò più spinosa perché, quale che sarà la conclusione, con l’ipotesi divulgata, corroborata da audio e dichiarazioni, sarà ben difficile che la competenza possa rimanere all’Autorità Giudiziaria romana.
Fa niente, intanto si inizia a indagare, così i colleghi competenti si troveranno avvantaggiati dal materiale di indagine che gli sarà trasmesso da chi ha già dato una sua impostazione alle indagini e tutti saranno contenti.
Quelli territorialmente incompetenti, perché in fondo in fondo, alla fine si tolgono una questione rognosa, e quelli a cui arriva …perché parte del lavoro è stata già fatta, e basta concluderlo sul solco tracciato da chi ha iniziato a indagare, anche se territorialmente incompetente.
Non iniziate a pensar male adesso, perché poi finisce che qualcuno se la prende con me.
Io sto riportando solo dati di fatto, le valutazioni, ognuno fa le sue.
E poi che è una novità che in certi processi possano accadere, come in effetti sono accadute in passato, e non solo, cose strane?
Strane.
Bisogna vedere per chi sarebbero strane poi.
Se per il popolino, digiuno di cognizioni giuridiche, quello che, se dice cose che non piacciono alla stampa dominante, ragiona “di pancia” o per quello degli “eletti”, e cioè di quelli che sanno sempre tutto, e che, non paghi di questa posizione di privilegio, pretendono pure che il popolo si convinca che la realtà è quella che raccontano loro.
Così, tornando con la mente al passato, potrebbero ricordarsi situazioni che videro sperdute Procure impegnarsi in vicende che si erano svolte in tutt’altra parte d’Italia.
Così solo per fare un esempio, ricordate il periodo in cui c’era un certo Procuratore a capo della Procura di Palmi? Fu una stagione in cui sembrava che tutti i criminali, nella quasi totalità quelli dei c.d. “colletti bianchi”, se dovevano commettere un reato … lo andavano a commettere in un luogo che comunque ricadeva in quel territorio. Oddio, così almeno si leggeva all’inizio, perché poi, alla fine della favola, quei procedimenti finivano dinanzi ai giudici veramente competenti per territorio.
Ovviamente dopo gli arresti, le giornalate e i relativi bombardamenti mediatici.
Ho detto stagione, non a caso, perché dopo la cessazione dall’incarico di quel Procuratore, quella Procura scomparve dalle cronache giornalistiche.
Chissà perché?
Forse perché tornò a occuparsi di reati accaduti nel suo ambito territoriale?
E chi lo sa?
Piuttosto domandiamoci come andrà a finire questa storia di Berlusconi.
No, non ce l’ho la risposta. Bisognerà aver pazienza, molta.
Oddio un po’… Questo è tutta da vedere, perché se ci si muoverà come ha fatto la Corte europea, quella che ci bacchetta per la lentezza dei nostri processi, quello di Berlusconi, per questa vicenda, ce l’ha sul tavolo ormai da sette anni. Hai voglia a pazientare. E poi bacchettano noi ….
Foto profilo Facebook Silvio Berlusconi