C’è aria di rimpasto al governo. Almeno stando a quanto filtra da articoli di giornali, voci e dichiarazioni che arrivano dal Palazzo. In realtà, più che di un vero rimpasto, la maggioranza guidata da Giuseppe Conte pare pensi ad un ‘rimpastino’. Il voto di domenica, tra regionali e referendum, si prospetta incerto. Pd e M5S temono sconfitte (forse pesanti) e così stanno mettendo a punto un piano B per cercare di reggere fino all’elezione del presidente della Repubblica. Ma la strada è impervia. Il nervosismo sale e gli scenari possibili sono tanti. Una delle leve di questa situazione è anche il Recovery fund. Quando e se arriveranno, i soldi saranno tanti e fanno gola a molti.
Il rimpasto di governo
Al momento, per sopravvivere alla tempesta delle regionali, dicono i bene informati, l’idea sarebbe quella di sostituire qualche casella nei Ministeri più controversi. La prima a fare le valigie, sempre secondo indiscrezioni, potrebbe essere la Azzolina. La riapertura delle scuole, infatti, è stata al centro delle polemiche per mesi e il lavoro del Ministro non ha soddisfatto. A seguire anche Paola De Micheli, ministro per le Infrastrutture e Trasporti, perderebbe la poltrona per colpa della vicenda Autostrade. Ultima, non per importanza, Luciana Lamorgese. La gestione dell’hotspot di Lampedusa e il flusso di migranti che non si ferma, mettono a rischio il ministro degli Interni. Al suo posto potrebbe arrivare addirittura Zingaretti. Sì, proprio il segretario del Pd che all’interno del partito pare non riscuota grandi simpatie a causa del sì (sofferto e controverso) espresso per il referendum sul taglio dei parlamentari, ma anche per la presunta sudditanza al M5S. I mal di pancia tra i democratici aumentano. E quindi, un cambio alla segreteria sarebbe ben visto. Occupare il posto di Ministro, però, vorrebbe dire lasciare la presidenza della Regione Lazio. E qui si apre un altro fronte di non facile gestione. Dal canto suo Italia Viva di Matteo Renzi avrebbe già messo sul tavolo il nome di un Ministro: Maria Elena Boschi al posto di Lucia Azzolina.
In ogni caso, l’ipotesi di un ‘rimpastino’ (perché al momento il nome di Conte non sarebbe in discussione, forse), è stata lanciata ieri anche da Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, in un’intervista a Radio 24 durante la quale ha dichiarato: “Con chi lo deciderà Conte ma che si tratti di disporre la squadra in assetto diverso è un’esigenza che deriva da questa fase”.
Insomma, la situazione è caotica. Le innumerevoli indiscrezioni che filtrano dal Palazzo in queste ore, rischiano di essere smentite a breve. Ma potrebbero avere anche il compito di lanciare messaggi tra alleati e al Presidente della Repubblica al quale, qualcuno, già chiede di prepararsi a sciogliere le Camere in caso di vittoria schiacciate del centrodestra alla regionali. Tutto però, è bene ricordarlo, è in divenire.