Spaccati. Spappolati. Praticamente implosi. Con l’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe calare definitivamente il sipario sul Movimento 5 Stelle. Le voci dal Palazzo, in serata, raccontano di un Movimento nel caos a causa della difficoltà (per usare un eufemismo) nella gestione della partita del Quirinale. Al momento, infatti, secondo alcune indiscrezioni i Pentastellati sarebbe divisi sul destino del Governo e sul nome del prossimo inquilino del Quirinale.
Giuseppe Conte e una parte dei Cinque Stelle sarebbero anche disposti a votare Mario Draghi al Quirinale, a patto che poi però si torni subito al voto. Complici anche le velleità personali dell’ex Premier che si sarebbe illuso di avere ancora chance in politica, la posizione di questa parte del Movimento si avvicinerebbe alla linea di Fratelli d’Italia. Come dire: la “coerenza” della Meloni a braccetto con l’inconsistenza dei Cinquestelle. Tutti insieme. Imbarazzantemente.
Nel frattempo, un’altra parte dei 5S, quella che farebbe capo a Luigi Di Maio, avrebbe invece intenzione di portare Draghi al Colle e continuare la Legislatura. Per la prima volta, dicono alcune fonti, proprio Di Maio sarebbe intervenuto pesantemente nella gestione della partita Quirinale contro la posizione di Conte.
E mentre le trattative tra Pd, Lega, Forza Italia, Italia Viva e gruppuscoli vari sino iniziate con il favore delle tenebre (forse domani potrebbe essere eletto il nuovo Presidente della Repubblica ma nessuno al momento se la sente di mettere la mano sul fuoco), i Cinque Stelle rischiano di uscirne con le ossa rotte. Anche se potrebbe trattarsi della notte dei morti votanti. Forse non proprio morti, ma agonizzanti, da un bel po’.
In ogni caso, la condizione dei grillini è parecchio difficile. Tra presunte telefonate di fuoco tra Grillo e Conte, smentite, e dichiarazioni a favore di telecamera di questo o quel parlamentare, la notizia è che Conte fa la guerra a Draghi. E niente. Fa già ridere così.