Forse si sarebbero potuti salvare capra e cavoli. O meglio l’orsa e sopratutto la vita del runner in Trentino. Perché JJ4 poteva essere spostata già tre anni fa, ma questo non è accaduto.
Filippo Maturi: “L’orsa JJ4 si poteva spostare 3 anni fa”
Mancanza di volontà, di lungimiranza o una sorta di comportamento da “sceriffo” del presidente della Regione, Maurizio Fugatti, che anche ora ostinatamente rifiuta di prendere in considerazione lo spostamento dell’orsa decretando un perentorio “o Trentino o morte”. Infatti, mentre infuria la polemica e la battaglia sulla sorte dell’animale responsabile della morte del runner Andrea Papi, avvenuta il 5 aprile scorso mentre si stava allenando sui sentieri del monte Peller, si scopre che nel 2020 JJ4 poteva essere trasferita altrove, magari in un posto dove non avrebbe creato problemi, insieme ad altri esemplari già a rischio.
“Tre anni fa, nel 2020, quando JJ4 non aveva ancora aggredito, ero responsabile del dipartimento della tutela del benessere animale della Lega – spiega a Ofcs.Report l’ex deputato Filippo Maturi – proposi a Fugatti di trasferire dell’orso M49, detenuto nel Centro di recupero della fauna alpina Casteller di Trento, dove purtroppo ancora si trova, insieme ad altri esemplari nella più grande riserva di orso bruno nel mondo. Si trova in Romania, a Zărneşti”.
Si tratta del ‘Santuario dell’Orso della Libertà’ dove questi animali vengono accolti e curati in modo da vivere liberi ma senza trasformarsi in un pericolo per gli esseri umani. Quindi perché JJ4 non è stata trasferita? “Avevo anche la lettera ufficiale della direttrice del Santuario che accettava di prendere M49 – continua Maturi – ed erano disponibile ad una interlocuzione per accogliere altri orsi. Ma Fugatti non ha fatto nulla. La proposta c’era ma l’ha ignorata. Tra l’altro non arrivava da un passante, ma dalla persona che, in quel momento, ricopriva l’incarico di responsabile del dipartimento della tutela del benessere animale della Lega. Il fatto che M49 sia ancora al Casteller è tutt’ora ignorato, come il fatto che potrebbe essere trasferito in un centro etologicamente più adatto. Inoltre, quello che avevo chiesto a Fugatti era di intraprendere un’interlocuzione con l’Unione europea per chiedere trasferimenti di massa per abbassare la densità, cosa che adesso lui sta dicendo. Ma questa cosa l’avevo proposta tre anni fa a Fugatti e anche a Giulia Zanotelli, assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca per la Provincia di Trento, con la quale c’è stato un colloquio che lei ha ignorato totalmente”.
Maturi, inoltre, specifica che nello stesso periodo, e non solo, fu anche tra coloro che spingevano per adottare lo spray anti orso. Spray che è molto utilizzato nei grandi parchi degli Stati Uniti e del Canada ma è ancora illegale in Italia. Anche se dopo l’aggressione mortale di Caldes i ministri delle Infrastrutture Matteo Salvini e Gilberto Pichetto Fratin avrebbero aperto al suo uso almeno per i forestali. Chiudere le stalle quando escono i buoi, certo. Un’usanza tipicamente italiana. Ma tant’è. Ed è pur sempre vero che meglio tardi che mai.
Maturi: “Con trasferimento di M49 e altri orsi si poteva raggiungere la quota di 50 esemplari che il territorio può assorbire”
E comunque la proposta di portare M49 nella riserva in Romania, magari insieme ad altri esemplari che avevano già mostrato forme di aggressività anche se non letali verso l’essere umano, avrebbe sortito anche l’effetto di riequilibrare il conto tra fauna e territorio. “Si sarebbe potuta raggiungere la quota di 50 esemplari che il territorio può assorbire”, sottolinea infatti Filippo Maturi.
Adesso, invece, si deve correre ai ripari pensando di abbattere l’orsa JJ4 e anche altri esemplari. In Trentino, infatti, attualmente sarebbero presenti oltre 100 orsi e secondo il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ci sono “almeno 70 esemplari in eccesso. Il ministero dell’Ambiente ci dica dove trasferirli o ci autorizzi ad abbatterli. Se abbiamo il via libera inizio subito”.
Ordine dei veterinari della provincia di Trento: “No all’eutanasia”
Ma il percorso verso l’abbattimento non sarà così facile. Oltre alle battaglie delle associazioni a tutela degli animali, le numerose raccolte firma per salvare JJ4 e la decisione del Tar che arriverà l’11 maggio (intanto ha sospeso l’ordinanza di abbattimento) sul percorso di Fugatti si è messo anche l’Ordine dei Veterinari della provincia di Trento che si oppongono all’abbattimento di JJ4: “Lo stato di salute dell’orsa non giustifica un intervento eutanasico nell’urgenza, così come prospettato in conferenza, ma richiede un’analisi complessiva della gestione dei plantigradi presenti sul territorio provinciale – si legge in una nota – Inoltre non si rilevano al momento pericoli per la popolazione in quanto JJ4 risulta catturata e custodita. Alcune associazioni private – proseguono i veterinari – si sono offerte di pagare l’eventuale costo di trasporto in altri spazi, anche al di fuori del territorio nazionale, senza alcun aggravio di spese pubbliche”. Per concludere, l’orso “è una specie protetta tutelata con legge dallo Stato”.
Pichetto Fratin: “Soppressione orsa JJ4 non può essere vendetta”
E sulla possibilità che l’orsa venga abbattuta arrivano anche le parole del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “Da ministro posso solo esercitare una funzione di indirizzo che non può che basarsi peraltro sul parere scientifico dell’Ispra, delegata a questa funzione. Parere che contempla tra le misure possibili, in situazioni di estremo pericolo, anche la soppressione degli animali. La procedura prevede infatti che il Mase sia chiamato in causa esclusivamente al fine di fornire, appunto attraverso l’Ispra, un parere consultivo e non vincolante. Ma la decisione finale spetta -correttamente- alle autorità locali, nel caso specifico al Presidente della Provincia. Detto questo, è chiaro che la soppressione dell’orsa non può essere una vendetta. Ucciderla non ridarà la vita al giovane runner, come ha sottolineato con parole di grande umanità la madre della vittima”. Secondo Pichetto “va considerato che il ripetersi reiterato delle aggressioni agli umani e agli animali, ha comunque reso evidente che la gestione degli orsi in Trentino è diventata problematica e che va rivista tutta la materia per assicurare sicurezza a residenti e turisti. Va inoltre considerata seriamente l’ipotesi del ricollocamento all’estero di gruppi di esemplari. Occorre sedersi attorno a un tavolo e valutare le soluzioni migliori da adottare col conforto del parere degli esperti”.
L’orsa JJ4 è chiusa in gabbia: i cuccioli sopravviveranno?
Nel frattempo JJ4 è rinchiusa in gabbia e i suoi cuccioli abbandonati al loro destino. Sopravviveranno? Chissà. Le risposte degli esperti sono molte e contrastanti. Ma le risposte che mancano sono quelle della politica che si astiene dal commentare una vicenda che potrebbe risultare, per così dire, “scivolosa” da un punto di vista di propaganda elettorale.
Pochissime le voci che si sono levate. Tra queste, in difesa dell’orsa, su Twitter quelle di Rita Dalla Chiesa, deputata di Forza Italia, e Sergio Costa, vicepresidente della Camera del Movimento Cinquestelle. E citiamo questi, uno di maggioranza e uno di opposizione, per rispettare la par condicio.
Ma, si sa, del resto gli orsi non votano. Occhio però perché le persone di buonsenso che comprendono che la vendetta è sempre una cattiva consigliera invece sì. E le elezioni a Trento e a Bolzano, caro Fugatti, il 22 ottobre prossimo, eccole.