Cara Giorgia, cara Elly,
i fenomeni ai quali siamo assistendo ormai da mesi con un ritorno, ammesso che sia mai andato via, dello spettro dell’antisemitismo nel nostro paese rappresenta il fenomeno socialmente più inquietante e pericoloso con il quale nel prossimo futuro dovremo fare i conti.
Cara Giorgia,
l’inchiesta realizzata da FanPage nei circoli della gioventù di Fratelli d’Italia crea imbarazzo e inquietudine. Dietro questa finta facciata di benevolenza e sorrisi, una frangia di ragazzi poco più che adolescenti si professa biecamente antisemita, razzista e xenofoba.Tacciare il media di comportamento scorretto e fazioso per aver invaso la “sfera privata” dei ragazzi significa nascondersi dietro una foglia di fico che non tranquillizza e mette tristemente a nudo i comportamenti di giovani che saranno la prossima classe dirigente del partito e successivamente del paese. Piuttosto che lamentarsi della deontologia professionale dei giornalisti che hanno realizzato l’inchiesta, sarebbe il caso di fare pulizia tra le proprie fila, cominciando a chiudere quei circoli che si distinguono per comportamenti di odio e scrollandosi di dosso la pancottiglia nostalgica e anticostituzionale che si rifà a un passato sconfitto dalla Storia e dagli eventi e che tanti lutti ha causato al nostro paese. Il tuo compito Giorgia è quello di essere la leader, finalmente, di una destra veramente moderna, seppur conservatrice, ma che si stacchi definitamente da un passato inglorioso e funesto come è stato il ventennio fascista. Solo così potrai assurgere al ruolo di motore di una destra europea capace di guardare al futuro. Giorgia, tu non hai bisogno di una marmaglia di ventenni che si rifanno agli slogan e agli atteggiamenti dei nonni fanatici del manganello e dell’olio di ricino e li fanno propri. Abbandonali al loro triste destino.
Cara Elly,
hai un problema serio con la giovane sinistra che tanto hai blandito in questi mesi, rincorrendone le smanie e le pulsioni sulla questione palestinese, sorvolando sulla natura delle proteste, delle manifestazioni di piazza, degli slogan che si sono ascoltati negli atenei e nei consessi italiani, che non solo hanno fatto il gioco di una organizzazione terroristica qual è Hamas, ma si sono rivelati motti di stampo antisemita e di distruzione di un popolo.”From the river to the sea”, “Free Palestine” sono pubblici auspici di annientamento di Israele e di genocidio del popolo ebraico da cacciare, gettare nel mare, annientare e far sparire dalla propria terra. Mentre si scandivano in alcune piazze, forse non te ne sei accorta ma c’eri, eri lì. Tu, partecipando al Pride di Roma, non hai minimamente fatto accenno all’assenza delle organizzazioni omosessuali ebraiche e non hai voluto renderti conto che le bandiere palestinesi presenti, visto le condizioni disumane delle comunità Lgbt nei territoi arabi, sono un insulto al buon senso e a sé stessi. Gli universitari che auspicano la distruzione di Israele e che presentano idealmente una fetta del tuo corpo elettorale e di quello dell’estrema sinistra di Fratoianni e Bonelli, sono la futura minaccia per il nostro paese di una classe dirigente ottusamente terzomondista che non sa distinguere tra dittature e democrazie, tra pacifiche espressioni e terrorismo. A te decidere cosa fare in futuro, se allinearti a queste ideologia o prenderne le distanze e ammettere che in un partito VERAMENTE DEMOCRATICO non c’è posto per chi sposa idealmente il terrorismo antiebraico e non permette di esprimersi a chi non la pensa alla stessa maniera, a chi dimentica le donne e gli uomini israeliani stuprati e deportati, a chi fa revisionismo delle stragi del 7 ottobre e le identifica come legittima Resistenza. Ha ragione Roberto Saviano quando dice che il fenomeno di radicalizzazione dei centri giovanili di destra e di sinistra rappresenta una bomba a orologeria pronta a esplodere nei prossimi anni, quando le attuali generazioni saranno alla guida dell’Italia.
Cara Giorgia, cara Elly,
la partecipazione giovanile alla vita politica è una splendida risorsa da utilizzare perché significa garantire un futuro dirigenziale al nostro paese, ma i giovani vanno guidati ed educati alla storia, alla politica e alle sue dottrine, indirizzati a un’apertura mentale che nei centri sociali di sinistra né tantomeno e le sedi giovanili di destra, dimostrano di avere.
Giorgia e Elly intervenite, siete ancora in tempo.