Come si dice dignità in francese? Che magari monsieur Letta lo capisce.
Imbarazzante la passerella al Ghetto di Roma durante la veglia della comunità ebraica per l’attacco di Hamas a Israele.
Da “FreePalestine” a “siamo tutti a Tel Aviv“.
Una capriola mai vista neanche ai tempi del buon Zingaretti.
Che ondeggiava paurosamente di qua e di là. E sfuggiva a qualsiasi decisione.
Tanto da meritarsi il nomignolo poco edificante di “saponetta”.
E ora anche monsieur Enrico è sulla strada.
Dopo che lui e i suoi, hanno sorriso beffardi alla solidarietà e al sostegno al popolo di Israele sotto attacco del gruppo terroristico palestinese di Hamas.
E dopo i rigurgiti social di odio dei compagni contro il leader della Lega, eccolo qua.
Al Ghetto. A far passerella con tutto il cucuzzaro della sinistra.
La Boschi, la Pinotti il buon Calenda.
E qualcuno avrebbe avvistato pure Piero Fassino.
Tutti improvvisamente folgorati sulla via di Damasco?
Tutti pro Israele?
Curioso. Per chi fino a ieri portava acqua con le orecchie alla causa palestinese.
Ma per chi non lo sapesse a Roma ad ottobre si vota.
Le elezioni comunali eccole.
E proprio la bocciatura da parte di Conte che ha detto ‘no’ col ditino alla candidatura al Campidoglio del presidente della Regione Lazio deve aver fatto smuovere le terga al segretario Pd.
Moscia assai la candidatura di Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia trombato da Draghi.
Il comunista con la chitarra che ha fallito come Ministro ora dovrebbe essere l’asso nella manica dei compagni per il Campidoglio. Ma che non è così lo sanno anche loro.
Perché sono comunisti, mica scemi.
E per guadagnare appeal e voti, ormai Enrico Letta afferma “convintamente ” qualsiasi cosa.
E straparla di democrazia, e che “non è il momento della retorica, ma del sostegno e della solidarietà alla gente di Israele”.
Un copia incolla delle parole di Salvini, insomma, del “nemico” Salvini.
Qualcuno glielo dica a monsieur Enrico, che lui e i suoi si stanno rendendo ridicoli.
Per carità cristiana.