Fucili spianati contro il premier Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa ieri a Cutro. Presidente del Consiglio, che in ogni caso, malgrado ‘l’assalto a Forte Apache’ ha tenuto egregiamente botta. Giornalisti presenti, sempre della solita parte politica, che hanno con rabbia tirato fuori le unghie, da tempo riposte nel cassetto. Tutti con la soluzione in tasca al problema migranti. Spocchia e faziosità, sopita per anni durante i governi rossi, giallorossi e di tutte le altre sfumature, sono emerse prepotenti dalle domande. Come non si sentiva da tempo. Perché il governo di centrodestra sulla questione migranti, proprio come Salvini nella famosa frase nella chat di Palamara, ‘è innocente’ (e lo sanno benissimo anche loro) ma va attaccato’. È ‘innocente perché i rapporti dei servizi dicono altro. E se certa stampa avesse voglia di leggerli, ma soprattutto l’onestà intellettuale di riportarli, magari capirebbe quanta fuffa starnazza quotidianamente dalle proprie testate o dai vari talk show dalle reti prezzolate.
E scoprirebbe magari l’emergente ‘problema Tunisia’. Una bomba pronta ad esplodere, le cui schegge ricadranno inevitabilmente sulle coste del nostro Paese.
Immigrazione, a parlare i numeri: bomba Tunisia
Quarantuno sbarchi in un giorno. Poco meno di duemila immigrati arrivati a Lampedusa in 24 ore. E quasi tutti partiti da Sfax, in Tunisia. La vera nuova bomba nella rotta del Mediterraneo, infatti, arriva proprio dal Paese nordafricano, confinate con la Libia. A causa della pesante crisi economica in corso, il rischio è che da quella terra arrivino miglia di persone. Se la Tunisia collassa sarà il caos. Del resto, nell’ultima Relazione dell’intelligence presentata al Parlamento nei giorni scorsi, per chi sa leggere o semplicemente ha voglia di farlo, vogliamo ribadirlo, è scritto in modo chiaro: “Dalla Tunisia, secondo Paese di partenza dei flussi via mare diretti in Italia, nonché seconda nazionalità dichiarata allo sbarco sul territorio nazionale, la spinta migratoria risulta in aumento rispetto al 2021 (+ 60%) principalmente a causa della perdurante crisi economico-sociale e la vicinanza geografica alle coste italiane. Tale flusso rimane caratterizzato da una natura prevalentemente autoctona, sebbene si registri una crescente presenza, sia in termini assoluti che percentuali, di subsahariani, spesso presenti da tempo nel Paese”. Ma non solo. “Sono stati rilevati collegamenti anche tra gruppi criminali libici attestati ad Az Zuwarah e trafficanti tunisini attivi principalmente a Sfax (Tunisia) – scrivono i servizi segreti – Un simile quadro di sinergie operative transnazionali permette di gestire in modo flessibile l’intera filiera dell’immigrazione irregolare, dai Paesi di origine sino alle località di imbarco”.
Grazie ai governi di sinistra, l’Italia è l’hotspot d’Europa
Quello della immigrazione clandestina (o irregolare, come impone il politicamente corretto), si conferma dunque la spina nel fianco di ogni governo.
Ma l’opposizione e i media schierati con la sinistra, puntano il dito contro l’esecutivo accusandolo, mai direttamente ma insinuando, della strage di Cutro e non solo. In campo sono scesi autorevoli giornalisti e commentatori, sempre gli stessi a dire il vero, per attaccare chi governa. Sono gli stessi che hanno assistito passivamente per anni alle stragi in mare quando a governare c’era la sinistra e poi il M5S. Nessuno ha la ricetta perfetta per bloccare i flussi che arrivano dalle varie rotte, ma questo non ferma il racconto distorto del mainstream.
Si dirà: l’opposizione fa l’opposizione e quindi contesta i provvedimenti del governo. Vero! Ma davanti alle morti in mare, ormai quotidiane e sempre più numerose, sarebbe di buon gusto tacere. E soprattutto, se i ‘compagni’ hanno una soluzione per fermare le morti in mare, sarebbe il caso di tirarla fuori, perché negli anni in cui hanno governato la questione migranti non si è risolta. Al contrario, abbiamo avuto governi che hanno consentito all’Ue di far diventare l’Italia un gigantesco hotspot in cambio di flessibilità nel deficit. Altri, invece, hanno dirottato i fondi dell’Unione Europea verso le cooperative amiche. Altri ancora, non hanno proprio capito cosa fare e per anni hanno ignorato, colpevolmente, il dossier sull’immigrazione.
Nelle città italiane vagano migliaia di sbandati senza casa e lavoro
Nel frattempo le nostre città si sono riempite di sbandati che vagano senza casa, lavoro, assistenza. Senza futuro. Migliaia in strada, rubano, scippano e vivono di espedienti. Altra parte ingrassa le tasche del capolarato lavorando nei campi, in condizioni disumane, per pochi euro al giorno.
Ma ad essere disumano è il governo di destra che impone nuove regole per l’immigrazione. Curioso, per non dire assurdo. Perché proprio coloro che oggi gridano giustizia per le vittime in mare, sono gli stessi che al governo del Paese non sono stati in grado di risolvere il problema. Perché l’immigrazione è un tema complesso, al netto delle spiegazioni da talk show che certi pensatori continuano a propinare. Un problema talmente complesso a livello globale che tiene sotto scacco l’intera Europa, così come gli Stati Uniti dall’altra parte dell’oceano. E non sarà certo l’accoglienza indiscriminata e senza criteri a risolvere la questione. E non sarà nemmeno il reportage di pseudo conoscitori della materia a chiarire le idee. Perché, fuor di ipocrisia, ci vuole poco a montare un servizio fazioso se l’obiettivo è supportare un certo punto di vista.