da Eques
C’è un diritto (anche se ci sarebbe da discutere sul fatto se lo sia davvero solo pensando a tanti e tanti Paesi del mondo nei quali è più un’affermazione di principio che una realtà) che mi è sempre piaciuto, quello della libertà di circolazione. Ho sempre condiviso il desiderio, comune a tanti, di poter girare il mondo liberamente. Ma non so perché, sarò forse strano io, ho sempre pensato che per farlo fosse ovvio rispettare delle regole, diverse tra i vari Paesi, seppur con alcune limitazioni. Non andrei mai infatti in un Paese dove una donna che dovesse accompagnarmi fosse costretta a limitazioni, per me intollerabili, di una qualsiasi sua libertà. Una per tutte, indossare il velo, come invece alcuni begli esempi di nostre connazionali hanno dimostrato di saper fare, e con grande disinvoltura, anche se così sconfessando il loro stesso passato di pasionarie delle libertà e dei diritti delle donne). Lasciamole perdere tanto, grazie a Dio, sono una razza (per usare un’espressione tanto cara al WWF), ormai in via di estinzione.
Facciamo piuttosto un esempio, così è più facile capirci: se vado a casa di qualcuno, innanzitutto lo avverto prima (quell’originale di mio padre, chissà perché, mi diceva che non è educato presentarsi a casa di altri senza preavvisare). Poi, prima di entrare, chiedo permesso, e quando sono entrato rispetto le regole di quella casa. Sembrerebbe facile, vero? E invece no, perché secondo alcuni, ormai pochissimi fortunatamente, non è affatto così, o per lo meno non lo è per tutti.
Gli auto-etichettati buoni e accoglienti hanno altre regole, ferree, tanto da volerle imporre a tutti.
Primo: accoglienza indiscriminata di tutti da dovunque provengano e senza regole.
Secondo: inflessibile indifferenza verso chi ha bisogno nel loro Paese.
Terzo: dopo l’immancabile pantomima del “salvataggio” da parte delle fin troppo osannate Ong (i buoni non salvano nessuno, al più vanno in visita sulle navi, ovviamente quando non ci sono pericoli), i “migranti” debbono esser scaricati a qualcuno, che non sono ovviamente loro.
Quarto: chi non pensa e non agisce secondo questi principi, è … razzista, xenofobo, fascista, nazista, anzi nazi-fascista (che è poi una categoria che ancora non ho capito di dove sia uscita fuori, non risultandomi, nella storia almeno, sia mai esistito un movimento, partito o quel che vi pare, così etichettabile).
Quinto: se qualcuno di questi “migranti” commette qualche crimine, ad esempio uno stupro, deve essere giustificato, perché i suoi avi furono trucidati dal colonialismo e dai crociati. E poi, poverino, che ne sa che non si possono stuprare le donne (ovviamente se è un occidentale non dico a stuprare, ma solo a rivolgere un apprezzamento vagamente attinente al sesso … allora si deve essere inflessibili nel punirlo – e per fortuna che, dato che sono buoni, sono contrari alle pene corporali, altrimenti chissà a che arriverebbero).
Sesto: non è prevista reciprocità, per cui noi italiani, secondo questi fenomeni dell’accoglienza a spese altrui, non dovremmo fare il presepio, né cantare le tradizionali canzoni di Natale, perché potremmo offendere la sensibilità di gente che, a parte che non l’abbiamo invitata noi, nel suo Paese non ci pensa neanche per scherzo a consentirci di seguire le nostre di tradizioni, non solo religiose.
In questo quadro Salvini, secondo questi buoni, sarebbe una sorta di reincarnazione del demonio perché, al di là di quel che raccontano i media asserviti all’intellighenzia che anche se non se ne è accorta, la gente ha ormai mandato in archivio, dice semplicemente che ci sono delle regole che tutti debbono rispettare.
Quindi dovremmo accogliere tutti, senza limiti, senza criteri oggettivi, senza neppure una ragione? Pensate sia possibile far salire su un’imbarcazione più persone di quante ne possa contenere? E non mi riferisco a quanto stabiliscono i codici della navigazione del mondo, ma alla oggettiva possibilità.
L’esempio non è casuale, perché mi sembra che nessuno di quelli che strillano in difesa dei “diritti” di questi che, chiamateli come vi pare, invasori e clandestini sono, e tali rimangono, si sia mai preoccupato o abbia speso una sola parola sul fatto che questi, già quando salgono su gommoni e relitti di barca, vengano messi in condizioni di rischiare la vita. E anche qui, il nostro codice della navigazione che (forse esagero ma sono convinto molti di quelli che scrivono sul fenomeno neppure sanno che esiste) detta una precisa disciplina, con tanto di sanzioni. Non voglio annoiare, e non cito gli articoli, ma chiunque può agevolmente consultarseli da solo su internet.
Ma che dico … che glie ne frega a questi delle regole? Quelle valgono per gli altri. Ma allora, questa umanità, questi buoni sentimenti che significato hanno? Forse sul fatto che questi novelli schiavi vengano imbarcati, molti è mia convinzione contro la loro volontà, su natanti, a volerli così definire, fatiscenti e prossimi all’affondamento, senza dotazioni di sicurezza, radio, e soggetti legalmente abilitati alla conduzione, non ci sarebbe nulla da dire? Per questi progressisti a spese e sulla pelle degli altri, non c’è problema, vero?
Tanto, di lì a poche miglia (anche se i fatti ci hanno insegnato che ne sono bastate ben poche di miglia per vederne annegare a decine, e sarebbe simpatico saper da quali notizie abbiano tratto questa convinzione), saranno “salvati” dalle benevole Ong che, benedette loro, spendono milioni di euro solo per muoversi, pensate, senza alcun ritorno economico … ma solo per puro spirito umanitario. Ma dico, davvero qualcuno pensa …. che Cristo sia morto di freddo?
Ricordiamo un attimo cosa è successo tante volte, troppe direi, a queste imbarcazioni. Semplice … si capovolgono, e forse, ripeto forse, qualcuno si salva. Allora, torniamo con i piedi per terra, e ragionare con un minimo di buon senso.
A sentir i quattro residuati di una sinistra che è riuscita a fare da sola quello che i nostalgici di un tempo che fu, possono solo aver sognato, e cioè dissolversi, si dovrebbero non già solo “accogliere” (che bella parola eh?), ma andare a raccattare tutti i disperati del Mediterraneo e portarli in Italia … e poi pietire, ma solo dopo, un aiuto dall’Europa, e cioè a quella a cui qualcuno ha venduto il Paese … per 80 euro (chissà, al cambio, se corrispondono per caso a 30 denari).
Abbiamo sentito urla strazianti per quella poveretta che ha avuto un bambino mentre era a bordo, prontamente salvata da munifici salvatori, ma nessuno si è domandato come mai una donna al termine della gravidanza, da sola, si sia imbarcata su un gommone. Niente niente già sapeva che, miracolosamente, sarebbe stata “salvata” da una provvidenziale nave, strapiena di anime buone e accoglienti?
E poi … sarebbe Salvini il cattivo?