Il sindaco di Roma, la pentastellata Virginia Raggi, questa mattina di buon’ora si è presentata sotto la sede del movimento Casapound Italia in via Napoleone III, in veste di messo notificatore per richiedere l’urgente rimozione della scritta dalla facciata del palazzo. Sarà la coincidenza con la data del 25 luglio ma il sindaco, presa da un furore “resistente”, ha avuto uno scatto di energia per presenziare alla notifica di un decreto di rimozione di una scritta e la conseguente sanzione pecuniaria di ben 300 euro!
Vogliamo pensare che da questo momento in poi il sindaco presenzierà, nelle medesime vesti, ai numerosi atti di notifica contro occupazioni abusive della sinistra extraparlamentare, dei centri sociali, dei vari campi nomadi o di occupazioni di interi edifici in favore di clandestini o immigrati, ovviamente non identificabili.
Gli sgomberi di decine di edifici occupati da frange antagoniste o sedicenti movimenti di lotta per la casa, che saranno eseguiti in base a un cronoprogramma della Prefettura su input del ministero dell’Interno, ha di fatto creato una situazione che la Raggi non è riuscita a intestarsi in termini di ripristino della legalità. E allora, cosa c’è di meglio che avventarsi sulla scritta apposta sulla facciata di un palazzo, sì occupato, ma da un movimento che solo alcuni invasati dell’opposizione ritengono fuorilegge?
Ovviamente il sindaco ha tenuto a sottolineare che l’atto è rivolto al “ripristino della legalità” e la scritta sul palazzo è “simbolo di prepotenza”. Beh, alla stregua di queste gesta prepotenti vorremmo annoverare l’imbrattamento delle mura da parte degli antagonisti, i cortei “selvaggi”, il lancio di pietre contro le forze dell’ordine, l’incendio di masserizie, le conferenze di terroristi spalleggiati dai centri sociali. Ma su questi comportamenti il sindaco non pare si sbilanci.
Certo, i romani con la rimozione della scritta sul palazzo di Casapound potranno circolare in totale sicurezza, senza aggressioni da parte di sedicenti profughi, senza il pericolo costante di buche, senza roghi malsani nei campi nomadi e, soprattutto, liberati dalla presenza asfissiante dei sacchi dell’immondizia abbandonati in strada.
Complimenti sindaco Virginia Raggi, l’ennesima mossa azzeccata in vista di una sicura rielezione.