Martedì 2 dicembre 2014 è una data che rimarrà per sempre scolpita sui libri di storia di una città che di storia ne ha fatta tanta, indirizzando e guidando per secoli il destino di un continente intero e non solo.
Quel giorno chi l’ha vissuto a strettissimo contatto con i protagonisti di quella vicenda, certamente non potrà mai dimenticarlo. L’impatto mediatico e umano fu devastante, uno tsunami che ha lasciato senza fiato, facendoci vivere sulla pelle la valanga di accuse, illazioni e infamità riversate su organi di informazione, social, in giro ovunque per la Capitale e per tutto il Paese.
Uno tsunami di fango che, tuttavia, non ha travolto un mondo intero o un’area politica, come qualcuno ha provato a scrivere in questi anni ribadendolo in questi giorni, forse per andare all’incasso in vista delle imminenti elezioni comunali.
Uno tsunami che, va detto apertamente, ha coinvolto solo ed esclusivamente Gianni Alemanno, i suoi cari e i pochissimi collaboratori rimasti vicino a lui dopo la “Caporetto” elettorale contro Ignazio Marino. Continua a leggere…