Il bello della democrazia è che tutti possono parlare. E fra i tutti ovviamente è compreso anche il leader di Europa Verde, Angelo Bonelli. Mentre il brutto della democrazia è che poi parlano proprio tutti, quindi pure Bonelli, che di Europa Verde ne è appunto il leader.
Ed è un peperino, un fiume in piena, e forse lo fa per contrastare a modo suo l’emergenza siccità che incomberebbe sul pianeta, altresì detto “globo terracqueo” dall’attuale inquilina di Palazzo Chigi.
Bonelli vede gente, fa cose, chiede dimissioni, fa esposti in Procura, ma soprattutto raccoglie sassi, che poi però, e questo va detto per onestà intellettuale, rimette diligentemente a posto.
Ed eternamente combattuto dal famoso dilemma di ‘morettiana’ memoria, si interroga quotidianamente se lo si noti di più se raccoglie ciottoli lungo i fiumi o se chiede le dimissioni di un Ministro diverso ogni 24 ore. Forse ancora rammaricato di non aver stretto l’alleanza con il Movimento di Giuseppe Conte alle elezioni politiche dello scorso anno, quando superò comunque lo scoglio del 3% insieme a Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni.
Infatti, a caldo, il leader dei Verdi spiegò che “un’alleanza più larga avrebbe reso la vita molto difficile alla destra”. Ma Fratoianni fece ‘no’ col ditino e le cose andarono come andarono. Ma comunque Bonelli non si arrende. Ed ad ogni starnuto della destra aizza una cagnara che la metà basterebbe. “Mi agito quindi esisto”, in fondo potrebbe sintetizzarsi così il concetto. Un pò, e lo diciamo con tutto il dovuto rispetto, come quei cagnolini di piccola taglia che quando abbaiano fanno il diavolo a quattro perché sono consapevoli del fatto che altrimenti non li noterebbe nessuno.
Ed appena rimessi a posto i sassi nell’Adige, eccolo partire lancia in resta contro il presidente del Senato su via Rasella. “Ritengo che sia fondamentale costruire una mobilitazione permanente per chiedere ogni giorno le dimissioni di La Russa: è nostro dovere continuare a far sentire la nostra voce, giorno dopo giorno”, ha spiegato in una nota a margine della sua partecipazione di ieri al flash mob proprio in via Rasella a Roma.
Ma non si ferma qui. Ne ha per tutti. E tutto in un giorno. Un orgasmo di critiche e rimbrotti quotidiani al governo che non riesce a placare.
“Scellerata l’impostazione della Meloni sul PNRR “, tuona.
Poi tutto il panegirico sulla carne sintetica, per la quale il governo Meloni ne ha vietato la commercializzazione. A suo dire, infatti, il governo non dovrebbe fare propaganda sull’argomento, ma “garantire la sicurezza alimentare riducendo l’uso dei pesticidi che inquinano le nostre tavole e i nostri corpi. Un problema rilevante considerato che oltre il 40% dei nostri cibi contiene pesticidi dannosi per la salute, come la cloropicrina. Dobbiamo, inoltre, porci il problema dell’impatto ambientale dell’industria agroalimentare che, a oggi, impiega tra i 10 e i 15 mila litri d’acqua per produrre un solo chilogrammo di carne”. Onorevole, perdoni l’impudenza, ma cosa propone? La chiusura di tutte le aziende agricole d’Italia così da mandare in vacca migliaia di attività e posti di lavoro?
E ne ha anche per il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che sulla questione dello stretto di Messina “non si comporta come un buon padre di famiglia”.
Che poi, a proposito di famiglia, viene in mente quella del suo ‘pupillo’ Soumahoro, ormai ex, dopo il passaggio al gruppo misto, ma che siede comunque ancora alla Camera grazie alla candidatura nelle fila dei Verdi e Sinistra Italiana. Infatti la famiglia dell’onorevole, moglie, suocera e cognato, è stata recentemente accusata dai giudici della Procura di Latina di un uso per così dire ‘improprio’ dei soldi destinati all’accoglienza dei migranti.
Giudici che probabilmente non comprendono il #dirittoalleleganza. Ma tant’è.
Ecco. Qui il nostro eroe, quello che richiede dimissioni come se piovesse, che presenta esposti come fossero ceci, il deputato verde dalla parlantina a mitraglietta, si ammutolisce. Bonelli non parla più. Forse perché la vicenda di Soumahoro l’ha fatto soffrire assai. Come dimenticare la faccia livida dell’ambientalista davanti alle telecamere che chiedevano conto dello scandalo legato alle cooperative gestite dalla suocera? Adesso, però, sembra che Bonelli abbia archiviato quel brutto periodo e abbia deciso di interpretare in modo stringente il ruolo di opposizione al governo. E quindi non si lascia sfuggire un colpo. Il problema, però, è che al momento le istanze dei Verdi riscuotono poco interesse tra i cittadini. Lo dimostrano i risultati elettorali.
Ma per carità, tutto può cambiare. E noi gli auguriamo ogni bene per il futuro. A patto che prima di guardare la pagliuzza negli occhi altrui, presti attenzione alla trave nel proprio.