Possiamo anche fingere di provare stupore. Ma francamente fare “oh!” come i piccioni di Povia ci sembrerebbe un po’ ipocrita. L’arresto di Pietro Ioia, garante dei detenuti di Napoli, che avrebbe introdotto sistematicamente nel carcere di Poggioreale droga e cellulari, non è esattamente quello che si dice “un fulmine a ciel sereno”. Ioia infatti, fortemente voluto dall’allora sindaco Luigi De Magistris, al momento della sua nomina presentava già un palmares di “tutto rispetto”. Una ventina di anni passati dietro le sbarre, condannato per traffico internazionale di stupefacenti e leader dei parcheggiatori abusivi della città partenopea. Una “personcina” che comunque il primo cittadino di Napoli ritenne egualmente idonea a garantire i diritti delle persone detenute e private della libertà personale per il Comune di Napoli e in grado di assicurare loro un contatto con lo Stato. Una convinzione nata forse dalla assidua frequentazione delle patrie galere? Chissà. Per conoscerle le conosceva bene non c’è dubbio anche se dalla parte per così dire “sbagliata”.
Ma questo per il sindaco rappresentava un dettaglio e l’incarico, che va detto era a titolo gratuito, gli venne affidato. Non senza sollevare la perplessità dell’opinione pubblica e scatenando l’ira della polizia penitenziaria.
Polizia penitenziaria che dopo l’arresto dei giorni scorsi del Garante, dopo un’indagine condotta tra giugno 2021 e gennaio 2022, è esplosa in un comprensibile “noi lo avevamo detto”.
“Avete mai visto un piromane diventare Capo dei Vigili del fuoco? Io mai. Eppure il Comune di Napoli ha ritenuto di affidare la tutela dei diritti dei detenuti ad un ex criminale – così Francesco Laura, vicepresidente dell’Uspp – A parere del sindacato che rappresento, aver scontato anni di pena detentiva, a seguito di una condanna per traffico di sostanze stupefacenti, non costituiva e non costituisce titolo preferenziale per svolgere il ruolo di “garante” dei diritti delle persone private della libertà personale. La nomina di Ioia l’avevamo dichiarata inopportuna e i fatti ci hanno dato ragione”.
E rincara la dose Giuseppe Moretti, presidente dell’Uspp, che non ci sta all’accusa di sciacallaggio che arriva dal Garante regionale della Campania:”Invece di parlare di ‘sciacallaggio’ sui gravi fatti che stanno emergendo – sottolinea – avrebbe lui dovuto monitorare le attività dei garanti comunali da lui coordinati”.
Che ogni persona abbia il diritto di potersi rifare una vita e di avere nuove opportunità è sacrosanto. Ma che la nomina di Ioia all’interno della realtà carceraria come Garante fosse probabilmente inopportuna lo avrebbe capito anche un bambino. Ma De Magistris no. Il resto, se le accuse verranno confermate nel processo, è storia di questi giorni.