Abbiamo “il governo dei migliori”, ora anche “il meglio della politica”. Ma il nostro Paese continua a brancolare nel buio. E con le bollette della luce che stanno arrivando tra capo e collo agli italiani, che non sia solo un modo di dire è evidente. Possibile che con tutta questa “qualità” non si riesca ad uscire fuori dalle secche della crisi economica e sociale nelle quali si è incagliata l’Italia? Magari laddove non è riuscito ad arrivare il governo Draghi, appunto quello dei “migliori”, ora ci penserà “il meglio della politica”, come Carlo Cottarelli ha battezzato su Twitter i partecipanti al congresso di Azione.
L’economista che è stato più volte sulla soglia di Palazzo Chigi, premier incaricato da Mattarella nel 2018 per pochi giorni prima della formazione del primo governo Conte. Un tweet, il suo, che trasuda entusiasmo per la prima kermesse voluta da Carlo Calenda, nel quale evidenzia orgoglioso che Enrico Letta, il segretario Pd, sia stato il primo a parlare. Chissà se per questo avrà anche avuto diritto ad un premio oltre alla citazione twittarola del buon Cottarelli. Quindi nella “terza via” aperta da Calenda a Roma, che sbarra le porte a Fratelli d’Italia e al Movimento Cinquestelle, “mai con i sovranisti e mai con i populisti”, ha tuonato dal palco il leader di Azione, dobbiamo aspettarci una sorta de “la meglio gioventù “, tanto per citare il capolavoro cinematografico di Marco Tullio Giordana. Ma con o senza i dem ancora troppo coinvolti nell’abbraccio grillino secondo Il leader di Azione? “Letta non abbandonerà il Movimento Cinquestelle, ma noi andremo da soli anche con questa legge elettorale”, ha detto Calenda a “L’aria che tira”, su La7, a congresso concluso.
L’amore appena nato con i piddini è già finito? Quindi tra la “crema” della politica, secondo Carlo Cottarelli, che poi sarebbero i vari Toti, Della Vedova, Giorgetti e compagnia centrista e congressista esultante dobbiamo depennare il segretario del Pd o no? Mentre dovrebbe entrare di merito il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, presente sabato al congresso dove Matteo Renzi invece no. E chissà se possiamo inserire il senatore toscano tra “il meglio della politica”, visto che ha marcato visita all’evento. Per la Lega invece c’era appunto il ministro Giancarlo Giorgetti e non Matteo Salvini. Anche se Calenda a La7 ha assicurato: “Ho invitato Salvini e non Giorgetti, ma non mi ha neanche risposto e solo dopo mi ha mandato un whatsapp in cui mi ha scritto ‘perché hai invitato Giorgetti’, fijo mio se leggi tre messaggi sopra c’è scritto ‘vuoi venire al Congresso di Azione?’ Se non mi rispondi…” Quindi l’assenza del leader della Lega sarebbe il risultato di un qui pro quo messaggistico. Forse, anche se l’impressione è quella del qui quo qua, ovvero svicolamenti degni di Topolinia.
Ma alla fine Calenda ringrazia i partecipanti al primo congresso di Azione anche con un tweet. Concludendo con l’hastag #ItaliaSulSerio. Hastag che aveva riveduto e corretto per le amministrative di Roma, in #RomaSulSerio. Elezioni, quelle capitoline , che hanno fatto registrare un ottimo risultato per la sua lista arrivata prima, anche se il verdetto delle urne non lo ha incoronato sindaco. E dopo le sue dimissioni da consigliere, preannunciate in campagna elettorale, non lo vedono neanche tra i banchi dell’aula consiliare in Campidoglio. Numeri che in ogni caso potrebbero aver un poco abbagliato il buon Carletto. Votato da molti romani, soprattutto quelli di centrodestra più che per convinzione perché imbarazzati, quasi attoniti, davanti alla candidatura di Enrico Michetti. Ma le politiche sono altra cosa. E dall’altra parte non c’è mica sempre un ‘Michetti’. Almeno speriamo. E comunque i maligni sussurrano che questo grande Centro somigli più ad un armata Brancaleone. Che avrebbe violentieri tirato dentro anche il premier Mario Draghi che si è affrettato a chiarire nei giorni scorsi “che un lavoro se lo trova da solo “. Perché sarà pure vero, come si vocifera che Draghi sia un prepotente. Ma mica è scemo. Perché oltretutto in politica due più tre più cinque non è mica detto che faccia sempre dieci.
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