Andrea Costantino stasera inizierà lo sciopero della fame. Lo aveva annunciato due giorni fa dai microfoni di Giulio Cainarca per Radio Libertà, che da tempo segue il caso dell’imprenditore italiano bloccato da 22 mesi negli Emirati Arabi, e da lì lo ha confermato oggi. “Nessuna risposta concreta da Roma. Non una telefonata dalla Farnesina”, il suo sfogo alla radio.
Poche timide citazioni del suo caso sui “giornaloni”, che magari saranno pronti ai titoloni se la situazione dovesse precipitare. Come accadde con il Donbass, ignorato per anni ed anche con il Qatar dove tutti, media compresi, hanno chiuso un occhio, anzi tutti e due, per poi strabuzzarli all’esplosione della bomba Qatar Gate. Stupore ipocrita. E omertoso.
La stessa ipocrisia ed omertà che da 22 mesi aleggia intorno alla vicenda di Andrea Costantino, forse “prigioniero politico“, che abbiamo raccontato nei giorni scorsi ed anche un anno fa qui su Ofcs Report.
E anche il cambio di governo pare non abbia prodotto il cambio di passo che in cui Andrea sperava.
Anche se c’è chi assicura che si stia lavorando nell’ombra. Ma comunicarlo ad Andrea e alla sua famiglia è così difficile? E allora la decisione di intraprendere lo sciopero della fame. Una scelta drammatica per chi come lui ha già perso 34 chili in questi mesi.
E anche da Radio Libertà è partita una staffetta per sostenere Andrea nello sciopero della fame. Tra i primi ad aderire Maurizio Bolognetti, giornalista, scrittore e segretario dei Radicali lucani, che da Twitter rilancia anche la petizione, lanciata sempre dalla radio, per la liberazione di Andrea. E poi tanti ascoltatori che non vogliono abbandonare il trader milanese.
Perché Andrea si sente abbandonato. E noi di Ofcs Report, che siamo quotidianamente in contatto con lui, lo percepiamo dai suoi messaggi, dalle sue parole. Ogni riga pubblicata su di lui la condivide con noi. Ogni messaggio di solidarietà, perlopiù di gente comune. “Ecco quello che gli italiani pensano di me”, ci dice. E si capisce quanto gli faccia piacere ricevere quei messaggi.
Ma anche quell’interrogazione che il senatore Roberto Menia, di Fratelli d’Italia, ha presentato nei giorni scorsi a Tajani. “Antonio Tajani che ancora non ha trovato il tempo di contattare me o la mia famiglia”, dice Costantino.
E ricorda come a poche ore dal suo insediamento alla Farnesina il Ministro si mise subito in contatto con la famiglia di Alessia Piperno per rassicurarla sull’interessamento al caso del nostro Paese. Contatto che Tajani volle rendere pubblico con un suo tweet personale.
Bisogna dire che in quel caso la giovane romana arrestata durante i disordini in Iran era in evidente pericolo di vita.
Ora Andrea Costantino è in una residenza dell’ambasciata italiana ad Abu Dhabi e la situazione è sicuramente diversa.
Ma lo sciopero della fame di Andrea potrebbe cambiare le carte in tavola.
“Un’azione non violenta contro una non risposta violentissima del governo”, dice in trasmissione Stefania Giudice, compagna di Andrea, evidentemente disperata e che teme per le conseguenze che potrebbe avere questo sciopero della fame sul suo corpo. Che è il corpo del suo compagno, ma anche quello del padre di sua figlia. Il suo fisico è già provato da un calo di peso di ben 34 chili, ma anche psicologicamente da 15 mesi di detenzione durissima nelle carceri emiratine. Reggerà?
Non facciamo come con il Donbass con Andrea. Apriamo tutti gli occhi, istituzioni in primis. Prima che, come con il Donbass, sia troppo tardi.