È notizia di poche ore fa che Alex Saab è stato estradato negli Stati Uniti. Un altro duro colpo quindi per il leader venezuelano, Nicolás Maduro, che dopo l’arresto a Madrid di Hugo “El Pollo” Carvajal – che sta collaborando con i magistrati spagnoli – deve incassare anche questa sconfitta.
Il frontman di Maduro è quindi in viaggio verso gli Stati Uniti, su un aereo del Dipartimento di Giustizia americano, decollato sabato intorno alle 16:50 dall’aeroporto internazionale Amílcar Cabral, a Sal.
Alex Nain Saab Morán, 47 anni, è un uomo di affari colombiano di origini libanesi, ricercato dagli Stati Uniti perchè accusato di aver condotto una mega operazione di riciclaggio di denaro per contratti stipulati con il Venezuela del valore di oltre 350 milioni di dollari.
Sono otto i capi d’accusa che pendono sulla testa di Saab e di Alvaro Pulido Vargas, altro personaggio di spicco, nell’inchiesta seguita dalla Drug Enforcement Administration Miami Division, con l’assistenza del Federal Bureau of Investigation Miami Field Office e dell’US Immigration and Customs Enforcement Homeland Security Investigations Miami Field Office e dall’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale della Florida. I due sono entrambi indagati per associazione a delinquere, arricchimento illecito, esportazioni e importazioni fittizie e truffa aggravata per eventi legati alla società Shatex.
Secondo quanto afferma la DEA, si presume che Saab e Pulido Vargas abbiano avuto un ruolo ben preciso nell’operazione di riciclaggio, in violazione del Foreign Corrupt Practices Act, e secondo uno schema di corruzione e tangenti che sfruttava il tasso di cambio controllato dal regime chavista.
Nel novembre 2011 Saab e Pulido Vargas si erano assicurati dal governo venezuelano i contratti per la realizzazione di unità abitative a basso reddito. Sfruttando il tasso di cambio favorevole del dollaro statunitense “calmierato” dal regime chavista, si facevano approvare da funzionari corrotti del governo i documenti con cui dichiaravano in maniera fraudolenta l’importazione in Venezuela di merci e materiali in realtà inesistenti.
Secondo questo schema, i due uomini d’affari colombiani avrebbero trasferito circa 350 milioni di dollari dal Venezuela, attraverso gli Stati Uniti, a conti esteri che possedevano o controllavano.
Gli americani sostengono, inoltre, che proprio a Miami siano avvenuti i pagamenti delle tangenti e che Saab e Pulido abbiano trasferito il denaro su conti bancari nel distretto meridionale della Florida.
Alex Saab è anche considerato una pedina fondamentale del regime di Maduro e, secondo gli investigatori statunitensi, sarebbe in grado di svelare gli accordi segreti che legano il paese sudamericano con Iran, Turchia e Russia.
Egli era detenuto a Capo Verde, dove il suo aereo il 12 giugno 2020 fece scalo mentre era in viaggio dall’Iran al Venezuela. Fu arrestato dalla polizia locale in base ad un “avviso rosso” dell’Interpol, perché appunto ricercato dagli Stati Uniti che ne chiedevano l’immediata estradizione, presto confermata – contro tutte le resistenze di Russia, Iran, Venezuela, e varie istituzioni internazionali – dal Tribunale Costituzionale di Capo Verde il 8 settembre 2021.
Si chiude dunque con l’estradizione del frontman di Maduro negli Stati Uniti, il clamore mediatico che tanto aveva alimentato la stampa internazionale con il suo arresto e la sua detenzione nell’arcipelago dell’Africa Occidentale.
Ma la vicenda farà ancora parlare di sé in quanto potrebbe mettere a rischio le relazioni tra Washington e Caracas ed interrompere l’avvicinamento tra il governo di Maduro e l’opposizione in Messico sostenuta dagli Stati Uniti.