I cittadini degli Stati Uniti possono prendere in mano il calendario e segnare il 18 dicembre come un giorno importante. Perchè? Il presidente Donald Trump ha firmato il decreto per creare lo Space Command, l’armata spaziale agli ordini del Pentagono per coordinare e pianificare operazioni militari nello spazio. Il braccio della Difesa esisteva già, dal 1985 al 2002, ma a causa degli attentanti dell’11 settembre si era deciso di chiuderlo. Si tratta di un’iniziativa separata rispetto alla creazione di una forza armata spaziale indipendente, chiamata Space Force, che è uno degli obiettivi principe di Trump. Ma c’è chi alla Casa Bianca giura che questo è solo un primo passo verso la sua realizzazione.
La difesa degli interessi Usa nello spazio
Sebbene lo Space Command fosse stato chiuso, per le sue funzioni non è stato lo stesso. Già poco dopo il 2002, infatti, i compiti furono assorbiti dal Comando Strategico degli Stati Uniti e l’Air Force mantenne il suo ruolo di guida nello spazio attraverso il Comando Spaziale dell’Aeronautica. Una decisione che sembra non esser tanto peregrina visto che l’obiettivo principale è quello di trovare modi più efficaci per difendere gli interessi statunitensi nello spazio, in particolare le costellazioni di satelliti che le forze terrestri, marittime e aeree degli Stati Uniti affidano alla navigazione, alle comunicazioni e alla sorveglianza.
Il ruolo dell’esercito nello spazio
Il ruolo dell’esercito nello spazio è stato messo sotto controllo perché gli Stati Uniti sono sempre più dipendenti dai satelliti che si trovano in orbita, e diventano sempre più difficili da proteggere.
In più sembra che a dare la spinta finale a questa importante decisione sia stata la notizia che all’inizio dell’anno le agenzie di intelligence americane avevano dato: la Russia e la Cina starebbero costruendo armi anti-satellite da usare durante una ipotetica guerra futura. E crescono anche le preoccupazioni per gli attacchi informatici che potrebbero bersagliare la tecnologia satellitare, lasciando potenzialmente truppe in combattimento senza comunicazioni elettroniche o abilità di navigazione. Che Donald Trump abbia timore che quello che aveva detto Albert Einstein rispetto ad una possibile terza guerra mondiale possa avverarsi? Secondo il famoso scienziato, infatti, qualora ci fosse stata una terza guerra mondiale la si sarebbe combattuta con la clava. Un paragone un po’ forte, ma che cosa saremmo oggi senza comunicazioni e capacità di navigazione? Dopo tutto erano giorni che questa notizia viaggiava all’interno dei palazzi del potere americani e in pochi credevano che la firma sarebbe avvenuta così presto. Ciò nonostante, le dinamiche dello Space Command sono già chiare: tutte le responsabilità relative allo spazio precedentemente affidate allo Strategic Command gli saranno assegnate.
L’undicesimo comando combinato combattente
Tuttavia il nuovo Comando Spaziale sarà l’undicesimo comando combinato combattente, che si unisce ai ranghi del Comando Centrale che sovrintende alle operazioni militari in Medio Oriente, e al Comando Operazioni Speciali, che sovrintende alle truppe d’élite note come Forze Speciali Operative. E Il retro scena non manca. Secondo un funzionario della Difesa, che ha rilasciato un’intervista alla CNN qualche giorno fa, il presidente Trump avrebbe per l’appunto firmato l’accordo oggi, e il vice segretario alla Difesa, Pat Shanahan, e il vicepresidente dello Stato maggiore congiunto del generale, Paul Selva, nomineranno i membri chiave dei sottocomitati delle commissioni per i servizi armati della Camera e del Senato e degli stanziamenti per la Difesa. Il funzionario ha aggiunto che il segretario alla Difesa, Jim Mattis, fornirà a Trump le nomination per il comandante e vice comandante dello Space Command e che il nuovo comando “rafforzerà” le operazioni spaziali contribuendo anche a “razionalizzare il comando e controllo delle operazioni sensibili al fattore tempo” e “consolidare le operazioni spaziali sotto un’unica autorità”. Il funzionario ha anche dichiarato che la Casa Bianca etichetterà lo Space Command come “un passo significativo nella creazione di una Space Force separata e distinta”.
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