Più controlli sugli acquirenti. Gli Stati Uniti iniziano a ragionare sul problema delle armi che affligge il Paese. Una piaga che continua a mietere vittime. Ogni anno, infatti, negli Usa perdono la vita 40.000 persone, di cui molti minori (47 al giorno). Per questo motivo, la Camera dei rappresentanti ha approvato un disegno di legge proprio sulla detenzione delle armi. La proposta legislativa dovrà, comunque, passare all’esame del Senato per poter avere il via libero definitivo.
Approvato con 240 voti a favore e 190 contrari, il testo prevede l’approvazione del Background Checks Act of 2019, relativo all’intensificazione dei controlli sugli acquirenti di armi e sulle loro rispettive fedine penali, anche nei casi di acquisti online e nelle rivendite alle fiere. La procedura dei controlli, in precedenza, era limitata solo agli acquisti effettuati presso i commercianti autorizzati. La seconda misura proposta è l’Enhanced Background Checks Act of 2019, relativa al periodo richiesto dai controlli federali sul background dell’acquirente prima della vendita. I democratici vorrebbero portare i giorni necessari per le verifiche dai 3 attuali a dieci.
La legge dovrà essere convalidata dal presidente Donald Trump per poter entrare in vigore, ma la Casa Bianca aveva già dichiarato nel mese di febbraio che i consiglieri del presidente suggeriranno il veto.
Secondo la nota ufficiale, le motivazioni sarebbero riferite agli impegni da adempiere per i controlli sulla compravendita delle armi da fuoco e per il “rispetto” del secondo emendamento della Costituzione americana che vede tutelato il diritto al possesso di un’arma da fuoco da parte di un cittadino statunitense “essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia ben regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”.
L’ultima legislazione sul controllo delle armi è stata approvata alla Camera più di vent’anni fa, nel 1994, quando è stata accolta la “Federal Assault Weapons Ban”.
da Jasmine Racca