Dai 1.754 del 2012 ai 6.508 di fine novembre 2016. È il numero dei minori non accompagnati, definiti “sperduti”, che hanno appoggiato i loro giovani piedi sul suolo italiano per poi svanire nel nulla. Dietro queste cifre un trend in costante ascesa che vede i bambini sbarcare da soli sulle coste della Penisola e dileguarsi tre volte in più rispetto a quattro anni fa.
Le cifre del rapporto
Sono le cifre del rapporto presentato il 30 maggio nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera nell’ambito del convegno “Per ogni bambino sperduto” organizzato in collaborazione con la Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza da Unicef e Cnr-Irpps.
Il rapporto dal quale vengono presentati questi dati prende, non a caso, il nome di “Sperduti”. Ma da dove vengono questi minori? Il ranking vede ancora una volta primeggiare il continente africano con il 79% di sperduti egiziani, seguiti dagli eritrei e dai somali.
La progressione del fenomeno rende l’idea della difficoltà di organizzare gli arrivi e, soprattutto, le permanenze nel nostro Paese. Va da sé che se i bambini che escono dai radar delle nostre prefetture e dall’universo dei centri di accoglienza o di identificazione aumentano, i numeri dei bambini che arrivano soli in Italia è in crescita.
L’Unicef, in collaborazione con il Consiglio nazionale della Ricerca, ha tracciato una radiografia, sulla composizione etnica, il genere e l’età dei bambini sbarcati. E, in ultimo, quanti di loro fanno richiesta di asilo presso il Belpaese.
Al mese di ottobre del 2016 i minorenni stranieri non accompagnati che hanno presentato una domanda d’asilo sono stati 4.168. Di questi ben oltre il 90% sono maschi e con una fascia di età compresa fra i 16 e i 17 anni. Un dato aggiornato al 2015 invece rivela che la provenienza si distribuisce su 5 principali nazioni di provenienza: Gambia, Nigeria, Mali, Senegal e Bangladesh.
Tuttavia esiste un esercito molto più vasto di bambini che non fanno alcuna richiesta presso i tribunali italiani. Al 30 novembre del 2016 i minorenni stranieri non accompagnati e non richiedenti asilo che risultavano presenti nelle strutture di accoglienza erano 17.245. Si tratta del 72,6% dei minorenni stranieri non accompagnati identificati sul territorio italiano.
Considerando le quasi 6mila unità del 2012 e le oltre 16mila (dato parziale) del 2016, si tratta di un fenomeno ampiamente in crescita, che vede i suoi numeri gonfiatisi quasi del triplo. I minori che popolano questa statistica rientrerebbero sempre, per oltre il 50%, nel range dei 16-17 anni.
Una popolazione, quella dei minori soli in un paese (e spesso anche un continente) straniero, particolarmente vulnerabile alla presa e al carisma oscuro della criminalità.
Nel rapporto congiunto Unicef-Cnr un’ultima rilevazione rende chiaro come questi minori si rendano poi protagonisti di reati. Questi ultimi sono stati classificati dal rapporto e nell’ultimo anno di rilevazione si può notare come, rispetto al triennio precedente al 2015, siano aumentati i reati che vedono i minori fautori di azioni contro la persona e sempre meno contro lo Stato.