Se vi viene in mente di visitare la Grecia alla fine del secondo mandato di Kyriakos Mitsotakis non la troverete. La Grecia come paese membro dell’UE e dell’ONU di fatto non ci sarà più. Al suo posto ci sarà un enorme insieme di resort turistici, aperti e funzionanti in ogni stagione e pronti a soddisfare ogni richesta del danaroso visitatore straniero, droghe pesanti comprese. Già oggi buona parte del corpo di polizia arrotonda offrendo protezione ai vari trafficanti. In seguito a una pax mafiosa imposta un decennio fa, dopo una grande serie di uccisioni al centro di Atene di boss protetti da agenti di polizia.
Se ritenete che sto esagerando, fatte un salto all’isola di Mykonos. Là dove dominano i padroni degli impianti turistici, che poche settimane fa hanno aggredito e malmenato il sovrintendente archeologico perché si rifiutava di permettere la costruzione di un nuovo albergone sopra le antichità micenee. Vedrete insomma nell’isola una micrografia della Grecia che sogna il vincitore delle elezioni del 21 maggio scorso ed il sicuro vincitore anche di quelle del 25 giugno prossimo.
Mitsotakis non è un politico ma un economista. In altre parole, concetti come società, popolazione, leggi, costituzione, valori etici, per lui non hanno alcun significato. Lui capisce solo la lingua del denaro. Questa è la lingua che parla lui, che è rampollo di una ricca famiglia cretese, ma anche i suoi amici, i dieci o quindici oligarchi che controllano il paese.
L’operazione è già iniziata nei primi quattro anni di governo. I musei archeologici sono in via di privatizzazione, sono stati tolti i finanziamenti alle zone archeologiche che non attirano abbastanza visitatori, è stato smantellato il centro tardoromano del sottosuolo di Salonicco perché impediva l’appaltatore della metro, mentre l’Acropoli di Atene, eredità culturale dell’umanità, viene gradualmente trasformata in parco di divertimento. È probabile che ci mettano davanti al Partenone qualche locale di Vaudeville, ma si muovono gradualmente perché ci sono le proteste dell’Unesco, dell’Unione Europea, degli archeologi più famosi.
Contemporaneamente Atene viene trasformata in un immenso centro di accoglienza con nuovi alberghi e la trasformazione di tutti gli appartamenti in B&B, cacciando gli abitanti in periferia e distruggendo i quartieri popolari del centro, come il quartiere rione di Exarchia da due anni sotto occupazione di centinaia di poliziotti. Tutta questa operazione viene finanziata saccheggiando le casse pubbliche con appalti senza concorso e distruggendo o privatizzando qualsiasi servizio pubblico. Tanto la popolazione, circa 10 milioni, basta e avanza come personale di servizio per il turismo, se ne muore qualche migliaio, come durante la pandemia, nulla di grave.
Bene, così avete un’idea di cosa intenda Mitsotakis quando parla di “sviluppo” e lo potete anche trasmettere a Camillo Langone de Il Foglio che ha visto i numeri dell’economia resi pubblici dall’eurozona e si è entusiasmato. Se quindi tra una decina d’anni, quando Mitsotakis avrà completato il suo brillante progetto, vi troverete davanti un barcone di fuggitivi greci che chiede asilo nelle coste pugliesi, saprete bene da cosa fuggono.