“Il nemico sionista e i suoi agenti sono in libertà nella regione, giocando i loro ruoli sporchi”. E’ un’accusa diretta quella che Hamas rivolge ai servizi segreti israeliani. E anche se Israele ha respinto con forza le accuse, il gruppo palestinese annuncia vendetta per la morte del comandante Zawari.
Era lo scorso 18 dicembre quando “l’ingegnere dei droni” Mohammed al-Zawari, veniva ucciso davanti alla sua abitazione. Diversi colpi di pistola lo avevano raggiunto mentre era a bordo della sua auto, a 270 km a sud est di Tunisi, dove avrebbe dovuto trascorrere alcuni giorni. I media locali avevano mostrato i filmati di una Volkswagen nera dalle cui finestre avrebbero sparato all’uomo.
Sono quattro le auto a noleggio utilizzate. Due invece le pistole che sarebbero state sequestrate dal ministero degli interni della Tunisia. Mentre sono otto i cittadini tunisini arrestati con l’accusa di essere implicati, a vario titolo, nell’omicidio. Uno dei sospettati è un giornalista tunisino di base in Ungheria, arrestato insieme ad un cameraman. Gli inquirenti inoltre hanno puntato i fari su altre due persone, tra cui un cittadino belga di origine marocchina. Entrambi sono ancora a piede libero.
Il comandante Zawari avrebbe militato nel gruppo palestinese, divenendo per circa dieci anni il capo del programma Droni, come lo stesso portavoce del gruppo avrebbe dichiarato sul social Twitter. In quella sede, lo stesso avrebbe annunciato la vendetta contro il nemico Israele.
Il lavoro di Zawari, secondo queste dichiarazioni, “avrebbe contribuito alle vittorie” da parte di Hamas nel corso del 2014, durante la guerra israeliana a Gaza. Il gruppo avrebbe, pertanto, accusato pubblicamente Israele di aver ucciso l’ingegnere aeronautico attraverso la rete delle sue spie.
“L’assassinio del comandante Mohammed al-Zawari in Tunisia è un promemoria per tutte le nazioni arabe e musulmane: il nemico sionista e i suoi agenti sono in libertà nella regione, giocando i loro ruoli sporchi”, avrebbe commentato “Hamas ‘Qassam” nel suo annuncio, che mostra una foto di Zawari con un drone.
Nella foto, l’ingegnere porterebbe il logo del braccio armato di Hamas, di cui Zawari era uno dei comandanti “L’assassinio è un’aggressione contro il gruppo e il nemico deve sapere che il sangue di questo grande comandante non sarà sprecato”, replica Hamas.
Immediata è stata la risposta Israeliana per mezzo del ministro Tzachi Hanegbi, confidente del primo ministro Benjamin Netanyahu, il quale avrebbe confermato alla televisione israeliana che nessuna delle persone arrestate avrebbe fatto parte dei sevizi israeliani. Il Mossad è tuttora ritenuto da Hamas responsabile anche dell’omicidio del comandante in capo Mahmud al-Mabhuh, avvenuto nel 2010, in un hotel di Dubai.
La cronaca delle ultime settimane ha visto Gerusalemme, come Nizza e Berlino, protagonista di un attentato in cui quattro giovanissimi soldati hanno perso la vita. Ad assassinarli sarebbe stato un arabo residente a Gerusalemme Est, utilizzando una dinamica simile a quella già vista a Nizza e Berlino, ma questa è un’ altra storia.