Le operazioni di salvataggio dei ragazzi intrappolati nella grotta in Thailandia sono riprese. Nonostante la pioggia incessante, i sommozzatori hanno messo in salvo altri 4 ragazzi. Sono 8 in totale le persone tratte in salvo. Al momento sono state rimandati i soccorsi per qualche ora a causa delle criticità metereologiche.
Nella giornata dell’8 luglio hanno messo in salvo quattro baby calciatori. Le operazioni, però, erano state sospese per almeno dieci ore, anche perché sull’intera area aveva cominciato a piovere. Per gli altri 8 e per l’allenatore del gruppo, dunque, c’è stato da attendere.
Sono passate due settimane da quando 12 giovani calciatori, dagli 11 ai 16 anni, e il loro allenatore, 25 anni, sono rimasti intrappolati nella grotta di Tham Luang, nella Thailandia del nord. Da subito le condizioni metereologiche avverse hanno reso i soccorsi quasi impossibili. Le piogge monsoniche, tipiche del territorio in questo periodo dell’anno, hanno gonfiato un torrente sotterraneo contribuendo a riempire d’acqua i tunnel della grotta.
L’allarme lanciato dalle famiglie
L’allarme è stato lanciato da una delle mamme dei ragazzi, preoccupata per il ritardo del figlio dopo l’allenamento. Le biciclette e le borse da calcio dei ragazzi sono state ritrovate poco dopo all’ingresso della grotta dove si sono addentrati per ripararsi dalla forte pioggia.
Il 24 giugno
Dopo 24 ore, i primi tentativi di salvataggio sono falliti ma i soccorritori hanno tranquillizzato le famiglie garantendo che i ragazzi fossero ancora vivi perché, dopo un breve giro di perlustrazione, hanno capito che si sono messi al riparo in una cavità laterale.
Il 26 giugno
Dopo tre giorni di pioggia intensa, il 26 e il 27 giugno le ricerche nella zona sono preseguite. I sommozzatori hanno tentato, ancora una volta, di entrare nella grotta ma le piogge avevano intasato maggiormente il torrente sotterraneo.
Il 28 giugno
La pioggia continua incessante e il 28 giugno l’ingresso della grotta è completamente inagibile perché sommerso dall’acqua.
Il 29 giugno
Solo il 29 giugno i soccorritori sono riusciti a scavare un foro nella roccia per tentare di entrare dall’alto e introdurre del cibo e beni di prima necessità. Nel frattempo i soccorsi arrivano da tutto il mondo, tra cui Inghilterra, Australia, Cina e Giappone.
Il 30 giugno
Il 30 giugno la pioggia ha dato un po’ di tregua e le ricerche hanno ripreso in maniera più facilitata. La speranza di far uscire tutti vivi è tornata.
Il 1°luglio
Solo il primo luglio i ‘Navy Seal’ thailandesi riescono a inoltrarsi nella grotta e il giorno dopo i 12 ragazzi e l’allenatore vengono individuati. Tutti vivi. Nonostante il luogo dove si sono riparati sia asciutto, in un primo momento sembra troppo difficile tirarli in salvo. C’è bisogno di addestramento e per questo, dal 4 luglio, i ragazzi hanno iniziato a fare pratica sott’acqua con le maschere, per tenersi pronti. Intanto in superficie hanno continuato, soccorritori e volontari, ad estrarre acqua, ma due chilometri hanno continuato a rimanere sommersi.
Il 6 luglio
Le operazioni di salvataggio sono continuate ma un soccorritore muore perché il livello dell’ossigeno nella grotta scende al 15%, (21% il valore medio). Attimi di tensione e paura, durante i quali i ragazzi hanno scritto lettere alle famiglie rassicurandole e l’allenatore si è scusato per l’accaduto.
L’8 luglio
Arriva l’8 luglio e, complice un meteo parzialmente buono, alle 10 ora locale iniziano le operazioni per estrarre i ragazzi fuori dalla grotta. Nel frattempo dagli Stati Uniti arriva l’aiuto del proprietario della società di esplorazione spaziale Space x. Su Twitter infatti scrive:”Gli ingegneri di Space X e Boring Company sono diretti in Thailandia per capire se possiamo essere d’aiuto al governo. Ci sono probabilmente molte complessità che sono difficili da valutare senza essere lì in persona”.
A destare preoccupazione per i calciatori e il loro allenatore non è solo la pioggia, ma anche il rischio di ipotermia, la caduta di pietre e il rischio di contrarre infezioni da quella che viene chiamata ‘la malattia della grotta’ che può essere trasmessa dai pipistrelli o dall’acqua sporca.