Espansione delle barriere, strade chiuse al traffico, controlli più severi sugli spettatori. Dopo l’attentato di Nizza dello scorso 14 luglio, che ha provocato più di 80 vittime, le autorità brasiliane hanno deciso di rivedere il piano di sicurezza in vista dell’inizio delle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Per gli spettatori presentarsi agli appuntamenti con le competizioni sarà ancora più difficile. Si dovranno percorrere strade secondarie ed essere disposti a lunghi tempi di attesa.
La mappa dei teatri dei Giochi, infatti, si è trasformata in mappa dei punti sensibili: rosso per gli hotel delle delegazioni straniere, verde per i consolati, blu per indicare i siti di gara e giallo i luoghi di allenamento. Quattro colori come quelli dei cerchi olimpici. Dall’altra parte il nero del terrore e del timore. Per ora, fortunatamente, solo simulato.
Giochi meno confortevoli, ma più sicuri. Questo l’obiettivo del governo carioca. “L’attacco di Nizza è preoccupante anche per noi. Esamineremo le procedure, costruiremo più barriere, faremo più controlli a campione sui visitatori e posti di blocco”, ha detto il ministro della Difesa Raul Jungmann. Il presidente ad interim, Michel Tamer, ha anticipato il suo rientro da San Paolo a Brasilia per discutere delle prossime mosse dell’organizzazione e comunicare con i servizi segreti. Il timore di attacchi terroristici durante i Giochi era già stato espresso nelle settimane precedenti.
Il ministro della sicurezza brasiliano Sérgio Etchegoyen ha attivato un tavolo di discussione con le autorità d’intelligence e un filo diretto con i colleghi europei, per ricevere consigli utili sulle misure da attivare. Alcuni membri dell’Abin, il servizio d’intelligence brasiliano, sono volati in Francia per avere istruzioni dettagliate. Si vuole evitare di incorrere nell’errore commesso dagli 007 europei, dove l’assenza di cooperazione è stata fatale.
A Rio sono attese 500mila persone. Quaranta persone, segnalate da agenzie di intelligence internazionali, che volevano entrare in Brasile, sono già state fermate per collegamenti con il terrorismo. Visti bloccati per chi viene dall’estero, controlli a tappeto sulle richieste di credenziali provenienti dall’interno del Paese. Finora sono quasi 11.000 quelle negate, secondo il coordinatore nazionale dei Giochi di Rio, Andrei Rodrigues. Aumentata anche la sicurezza negli scali aeroportuali. Controlli maggiori sui bagagli, a bordo o da imbarco. Le compagnie dei voli nazionali hanno fissato tempi di attesa più lunghi per l’imbarco e scadenze più rigorose per presentarsi ai check-in.
L’Abin, intanto, ha confermato il pericolo di “radicalizzazione del terrorismo islamico nella comunità brasiliana”. L’informazione è stata diffusa in seguito alle intercettazioni di alcuni gruppi che comunicavano sul servizio di messaggistica Telegram, con il fine di reclutare cittadini brasiliani per la causa jihadista. Una strategia non nuova da parte delle organizzazioni terroristiche, che puntano sempre più al coinvolgimento di giovani come destinatari dei messaggi di radicalizzazione. Il monitoraggio delle comunicazioni è quindi essenziale e nulla può essere lasciato al caso.
Obiettivo dei terroristi potrebbe non essere direttamente il Brasile, ma approfittare delle Olimpiadi per colpire simboli stranieri e rappresentazioni di altri paesi, magari europei. Il ministro della Difesa brasiliano Raul Jungmann ha negato la presenza di minacce al team olimpico francese, che era stato paventato dopo gli attacchi di Nizza.
Negli ultimi giorni si ripetono anche le esercitazioni antiterrorismo su larga scala delle forze di sicurezza. Domenica scorsa si è tenuta una simulazione del funzionamento della sicurezza per la cerimonia di apertura, in programma il 5 agosto. Quasi 2mila i professionisti coinvolti, tra forze armate, forza nazionale di sicurezza, vigili del fuoco e guardia municipale. Non solo. Il coordinatore Andrei Rodrigues ha annunciato una formazione specifica anche per i 20mila volontari che prenderanno parte ai Giochi.