a cura di Raja
La Corte d’appello di Anversa ha revocato la cittadinanza belga all’ex leader del gruppo jihadista Sharia4Belgium, Fouad Belkacem. Il procedimento per la revoca del passaporto del 36enne di origini marocchine era stato avviato nell’ottobre 2016, nove mesi dopo la conferma della sentenza in appello relativa a una condanna a dodici anni di carcere e una multa di 30.000 euro per l’appartenenza al gruppo jihadista.
Il 23 ottobre il belga-marocchino, attualmente residente in Belgio, è stato accusato dal pubblico ministero di Anversa di rappresentare una minaccia permanente per la sicurezza pubblica avendo violato ripetutamente le leggi dello Stato. Prima del processo il 36enne era munito di doppia cittadinanza, belga e marocchina. E ora teme il prossimo passo dell’iter di legge che potrebbe portare all’estradizione. Secondo il Segretario di Stato per l’Asilo e la Migrazione Théo Francken, quest’ultima procedura non avverrà prima della fine della pena di Belkacem nel 2027.
Particolarmente rilevante è la situazione sociale del condannato, che potrebbe rendere più difficile l’espulsione in quanto sposato con una donna belga, anch’essa di origine marocchina, dal giugno 2017. Matrimonio celebrato presso il carcere di Hasselt, essendo Belkacem in stato di detenzione presso quella struttura.
Chi è Belkacem
Belkacem, alias Abu Imran, è l’ex capo e fondatore nel 2010 del gruppo Sharia4Belgium considerato “pioniere” nel Belgio nel reclutamento di miliziani jihadisti diretti in Siria. Rimasto attivo fino al 2012, si sciolse nell’ottobre dello stesso anno a seguito degli arresti di massa avvenuti nel mese di giugno. La fazione riuscì a formare proprie cellule a Bruxelles, Charleroi, Boom, Anversa, Vilvoorde e Shaerbeek, ma anche filiali estere in Italia, Regno Unito, Germania e Francia.
Durante un’intervista alla Cbn News, il 36enne mise in guardia gli ascoltatori sulla ventata di radicalismo islamico, in gran parte del Belgio, dove in alcuni quartieri a maggioranza musulmana, la Sharia ha già trovato applicazione: “Gli occidentali si preparino a un’ondata di sharia e islam”, aveva detto. Il punto di partenza del programma di Fouad e del gruppo Sharia4Belgium è quello di sostituire la Sharia alle leggi del Belgio, includendo la lapidazione delle donne per adulterio, la condanna a morte per gli omosessuali e le amputazioni per i ladri.
Già nella fine del 2015, nella città di Anversa i bambini musulmani nelle scuole rappresentavano il 40%. Nei precedenti quattro anni, il nome Mohammed è risultato quello più comune per i neonati di Bruxelles. Belkacem commenta, in riferimento a questi dati, che “è solo una questione di tempo” affinchè l’islam rappresenti la maggioranza. Aggiungendo di credere in un prossimo dominio della Sharia su base globale e ricordando che, secondo la sua fede, è Allah il legislatore che stabilisce cosa è vietato e cosa è permesso. Rivolgendosi ai belgi, inoltre, offre ironicamente un consiglio: “Se vogliono fermarci e ricacciarci indietro potrebbero iniziare ad avere quattro mogli e un sacco di bambini. Se fanno una cosa del genere, forse avrebbero una possibilità. Ma non credo che accadrà”.