Mentre prosegue lo sciame sismico nell’area balcanica, il bilancio del terremoto che ha colpito principalmente l’Albania si aggrava ulteriormente. La scossa di magnitudo 6.4 ha provocato, infatti, 26 morti e circa 657 feriti, ma il numero pare destinato ad accrescersi in considerazione delle segnalazioni di persone tuttora sepolte sotto le macerie che pervengono alle autorità di Tirana. Secondo il bilancio ufficiale, sarebbero 25 le persone decedute di cui una a Kurbin, a circa 40 chilometri a nord di Tirana, altre 13 a Durazzo e 11 rinvenute sotto le macerie a Thumane, nei pressi di Tirana dove altre venti persone risultano disperse.
Il premier albanese Edi Rama ha proclamato per oggi una giornata di lutto nazionale e lo stato d’emergenza.
Su disposizione del presidente del Consiglio dei Ministri, è stato attivato il Sistema Nazionale di Protezione Civile Italiano che ha inviato a Tirana e Durazzo uomini e materiali del Servizio Nazionale per garantire il soccorso alla popolazione. Il contingente italiano di soccorso destinato alla popolazione albanese consta di diversi mezzi e oltre duecento uomini tra team dei Vigili del Fuoco e squadre Usar di ricerca e soccorso, personale medico Areu della Regione Lombardia, volontari delle colonne mobili delle Regioni Puglia e Molise, unita’ cinofile dell’Ucis e della Guardia di Finanza, tecnici del Dipartimento della Protezione Civile.
Ma la terra continua a tremare. Questa mattina, una scossa di magnitudo 6.0 gradi della scala Richter è stata registrata vicino all‘isola di Creta.
[DATI #RIVISTI] #terremoto Mw 6.0 ore 08:23 IT del 27-11-2019, Crete, Greece [Sea: Greece] Prof=20Km #INGV_23497541 https://t.co/xSeKXzo1wI
— INGVterremoti (@INGVterremoti) November 27, 2019